Torna in Italia Geoff Farina, storica voce e leader degli indimenticabili Karate, con il suo nuovo progetto: Glorytellers. Per motivi personali e di salute, Farina ha dovuto staccare gli amplificatori e abbandonare la vecchia linea, per abbracciare un percorso diverso, più vicino al folk e all’alt-country. Il nuovo progetto riprende e allo stesso tempo reinterpreta i classici registri sonori del blues e delle composizioni tradizionali americane. Sonorità acustiche delicate e mature, chitarra, una batteria appena sfiorata e la sua voce, inconfondibile.
Sicuramente una delle realtà più interessanti dell’underground musicale americano attuale.
Il trio di Boston è composto, oltre che da Geoff, da Mike Castellana e da Gavin McCarthy, ex batterista dei Karate. Con un disco alle spalle, sono a Roma a presentare il loro nuovo album, “Atone”, sulla cui distribuzione in Europa c’è ancora un po’ di incertezza.
All’Init si respira un’atmosfera intima e familiare, il pubblico riempie quasi del tutto la sala. Il concerto inizia e Geoff Farina inizia a “raccontare” le sue storie:
storie malinconiche, di amori finiti e ricordi uggiosi. Meravigliose e limpide ballate come Fours, oppure sonorità in stile country, serene e delicate come Concave o Just what i was thinking. La voce di Farina è quella di sempre, la sua eleganza riesce a toccare nel profondo.
Colpisce la semplicità con cui si sviluppano le trame sonore: i pochi accordi di chitarra su cui si costruiscono le melodie, gli arpeggi accompagnati dalla batteria appena accennata. E’ incredibile come McCarthy riesca a toccare “silenziosamente” i piatti e il rullante, a originare suoni così sommessi e leggeri come carezze, utilizzando bacchette, mani, oggetti di ogni sorta come pennelli o catenelle.
Un concerto “sotto voce”, sussurrato e introspettivo.
Nonostante i toni blues e il richiamo alla tradizione, non mancano riferimenti alla produzione passata, ai Karate, in brani come Awake at the Wheel, dal primo album.
Non manca una buona dose di romanticismo e il dialogo costante con il pubblico.
Quasi non sento più la mancanza dei Karate, confortata da questo ritorno.
Il concerto dura circa due ore e termina in un bis, che Farina dedica ai presenti, ringraziandoli per aver affrontato la pioggia e il freddo per essere lì ad ascoltarlo.
Un concerto che lascia stampato un sorriso, e una sensazione di grande serenità. Acquisto Atone direttamente da Geoff, e lo ascolto a ripetizione, anche adesso, mentre scrivo ripensando alle belle storie dei Glorytellers.
Autore: Sara Ferraiolo
www.geofffarina.com – www.myspace.com/glorytellers