“40 Years of Rocking Harder Than Anyone In The World” recita lo sticker attaccato sulla copertina e ci ricorda che quest’anno i Fleshtones festeggiano i quarant’anni di attività. Era il 1976 quando la band muoveva i primi passi a New York in una scena in ebollizione, pronta ad esplodere. Quattro decenni e ventun album dopo Peter Zaremba, Keith Streng, Bill Milhizer e Ken Fox sono ancora in pista, e su un palco, a confermare la vitalità di un sound e di un gruppo irripetibile.
Cos’altro c’è da aggiungere su una band e uno stile ormai divenuti dei classici minori dell’American Sound, dopo appunto quarant’anni e tanti dischi, molti dei quali ben sopra la media? Forse soltanto che “…The Band Drinks For Free” è tra le migliori prove del quartetto e sicuramente tra le meno scontate.
La base è sempre il loro coinvolgente Super Rock (termine da loro coniato con cui indicano lo spettacolare mix di garage, R&B, swing e rock’n’roll) ma che in questo disco viene declinato attraverso una diversa palette di colori. L’attacco è con la cover di “Love Like a Man” dei Ten Years After a cui viene riservato un trattamento energizzante grazie anche alle inedite venature soul e alla voce di Lisa Kekaula dei BellRays. “Love My Lover” è un altro episodio vitaminico seguito a ruota da “Rick Wakeman’s Cape”, party song gioiosa e frizzante incendiata dall’organo Farfisa, e da una “Suburban Roulette” arricchita da cori femminili e dall’armonica di Zaremba.
L’album prende poi direzioni imprevedibili con “Respect Our Love”, un mid-tempo notturno e sensuale (ancora una volta le voci femminili) che esplode sul finale e che porta il sound dei Fleshtones a toccare lidi inesplorati. Nel power pop di “Living Today” troviamo Brad Shepherd degli Hoodoo Gurus ai cori, mentre “Too Many Memories” mette in mostra un guitar sound potente e “The Sinner” un blues nerissimo. Ma non è finita perchè i Fleshtones piazzano altri due colpi da maestro con l’iridescente “How To Make A Day” e la conclusiva “Before I Go”, ennesimo esempio del loro party-sound con cui regalano sempre un sorriso a chiunque si avvicini a loro, su disco o dal vivo.
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autore: Roberto Calabrò