Rock colto, testi mai banali e la ricerca/descrizione di sensazioni. Questo sembra essere il manifesto musicale dei Kyrie, che si materializza nel loro primo cd, “Le meccaniche del quinto”. Anzi, dire “il primo” probabilmente sarebbe una grave offesa per un gruppo che da anni, ormai, è sulle scene, ma che solo quest’anno è riuscito a vedere il proprio lavoro prodotto da una label, la PmA Records di Urbino.
Sì, perché alle spalle, i cinque milanesi, hanno già quattro demo, rigorosamente autoprodotti, e in quest’album hanno racchiuso il lavoro di circa dieci anni. Un best of, praticamente. E “Le meccaniche del quinto” è un lavoro ben riuscito, che spazia da Battiato (Caffè viennese), fino alle sonorità decadenti dei Cure, amore dichiarato del gruppo. “Lipsia 1933”, “L’uomo macchina”, “Ritiro estivo”, sono solo alcuni dei gioielli che i Kyrie ci regalano per quest’ “esordio”, che adesso aspetta solo la visibilità che merita. Speriamo.
Autore: Francesco Raiola