Fa tappa a Marcianise il tour di Edoardo Bennato che promuove l’ultimo album intitolato Pronti a Salpare, che ha ricevuto buoni apprezzamenti dalla critica malgrado le vendite non entusiasmanti in un mercato discografico ormai sappiamo sull’orlo del tracollo. Il concerto di stasera, ad ingresso gratuito, vede una folla di almeno duemila persone entusiaste affluire nella piazza centrale all’aperto del centro commerciale La Reggia, ovviamente in attesa dei brani storici del repertorio del cantautore napoletano ma che sapranno apprezzare anche le nuove canzoni, poco udite alla radio in questi mesi, di un live set molto lungo, oltre le due ore, in cui Bennato si sofferma spesso a presentare le canzoni, accompagnate tutte da filmati proiettati sul maxischermo posto sul fondale del palco, facendo sensibilizzazione – talvolta magari un po’ goffamente – prendendo spunto da ‘Asia‘ e ‘Pronti a Salpare’ sul tema dei migranti, per lui completamente collegato a quello delle disparità planetarie e dello sfruttamento.
Il concerto come sempre è un incredibile susseguirsi di classici, abbondanti nella discografia di Bennato, tra i quali spiccano ‘Rinnegato‘, ‘Mangiafuoco‘, ‘Il Gatto e la Volpe‘, ‘Le Ragazze Fanno Grandi Sogni‘ eseguita in coppia con Claudia Megrè, ‘Sono solo Canzonette‘, ‘Lieve ‘e mano alloca!‘, ‘Luna‘ ed ‘Un Giorno Credi‘, ‘Nisida‘, ‘Il Rock di Capitan Uncino‘, ‘La Fata‘, ‘Tu Vuoi l’America‘, mentre nella parte centrale si fanno spazio i brani nuovi, tra i quali le ballate un po’ bollite ‘La mia Città‘ ed ‘Io Vorrei che per Te‘, l’hard blues acidognolo che completa la rassegna dei personaggi di Collodi ‘Lucignolo‘, che immagina il personaggio della fiaba come un pr delle discoteche, ‘Povero Amore‘ che fa il verso a ‘Tu Vuoi l’America’, la briosa, rossiniana ‘La Calunnia è un Venticello‘ dedicata tra gradi applausi ad Enzo Tortora e Mia Martini’, il bellissimo spoken blues autobiografico ‘A Napoli 55 è ‘a Musica‘. Tutto suonato con una band straordinaria in cui spiccano i due chitarristi napoletani Giuseppe Scarpato e Gennaro Porcelli ed un piglio sorprendentemente molto duro, rock, che convince.
Funziona molto bene il live di Edoardo Bennato e fa sempre presa sul suo pubblico di riferimento tanto più in una fase storica attuale in cui riesce ad intercettare il malessere diffuso prima di tutto dei quarantenni verso i potenti, e si sforza di leggere e cantare l’attualità malgrado il pubblico più giovane stasera non ci fosse.
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autore: Fausto Turi