Il quarto album degli Horrors si presenta con un sound pop-psichedelico con un chiaro rimando all’album precedente ma con influenze più post punk; del resto già in Skyng la band inglese cercava un cambiamento di sound che sembra esser stato trovato, grazie all’uso dei synth, in questo Luminous; ed è evidente già dal primo brano “Chasing Shadows”.
L’album è stato anticipato a febbraio dal singolo “I See You”, con il quale si raggiunge – grazie ancora ai suoni synth, l’effetto più psycho dell’album. Un sound subito apprezzato dai fans oramai abituati al cambio di direzione rispetto al debut album di Strange House.
Non sono solo i suoni sintetici a rendere più psichedelico questo nuovo album ma rivestono un ruolo fondamentale anche il basso con i suoi giri rotondi che con ritmo porta a fondersi, e a estraniarsi, con i suoni synth di “In and Out of Sight” così come con la voce di Faris Badwan sempre più echeggiante.
Ma è con la traccia “Change your Mind” che si ritorna con i piedi per terra; la classica canzone strappalacrime. Gli effetti vengono ridotti e la voce riacquista importanza rimanendo sempre più pacata e accompagnata da una leggera ritmica di chitarra: la soluzione più giusta per un testo così triste.
Di certo non è un album che può essere giudicato con un unico ascolto, i suoni sembrano cambiare ed evolversi di traccia in traccia e stimola l’ascolto proprio per la sua varietà di soluzioni armoniche. Oramai la band è diventata “grande”, non c’è più quel gruppo che con Strange House vedeva, come un macigno sulla testa, le sfacciate influenze punk-wave-rock. In Luminous c’è l’intera maturazione artistica, la consapevolezza musicale e una propria identità.
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autore: Beatrice Sacco