Abbiamo già parlato su queste pagine web del Torino Synth Meeting del quale siamo media partner. Si tratta infatti dell’unico appuntamento in tutto lo Stivale dedicato esclusivamente al mondo dei sintetizzatori e in generale agli strumenti musicali elettronici e che giunge con questa alla sesta edizione da svolgersi, chiaramente, nel capoluogo piemontese nel fine settimana dal 28 al 29 maggio.
La manifestazione avrà luogo al Bunker, un centro culturale indipendente sorto dalla riconversione di uno dei tanti ex spazi industriali presenti nella città della Mole e oggi riadattato a laboratorio formativo con l’obiettivo di accogliere idee, spinte creative e sviluppi di forme artistiche contemporanee.
Il TSM in pochi anni è riuscito a ritagliarsi particolare interesse da parte di appassionati, addetti ai lavori, musicisti e finanche una certa attenzione da parte dei maggiori produttori mondiali delle apparecchiature “in oggetto”. L’iniziativa infatti è riuscita ad attrarre a sé, e proporre al proprio pubblico, i più importanti brand attualmente sul mercato quali Ableton, Access, Adam Professional Audio, Akai, Alesis, Allen&Heath, Alto, Apogee, Arturia, Dave Smith Instruments, Elektron, Erica Synths, Focusrite, Grp Synthesizer, Jomox, Korg, M-Audio, Mackie, Moog, Novation, Roland, Sennheiser, Teenage Engineering, Vermona, Waldorf, Yamaha…ma la lista completa è piuttosto lunga ed è consultabile cliccando – QUI –
Presenti anche le delegazioni dei più noti distributori italiani Backline.it – M. Casale Bauer – EkoMusicGroup – LEMI – Midi Music -MidiWare – Soundwave Distribution.
Un piccolo miracolo per i tempi che corrono, soprattutto se consideriamo il valore che può avere l’occasione di ritrovo, conseguente scambio d’informazioni e confronto, in altre parole una rete ‘reale’ che si sviluppa sotto il motto avanzato dall’organizzazione “da musicisti per musicisti”.
Più di cinquanta brand internazionali, quindi, che troveremo disseminati in tutta l’area e tra il fermento di svariate attività come workshop, showcase, presentazioni e anteprime, live e dj set.
Ad esempio la francese Arturia mostrerà in esclusiva i suoi ultimi gioiellini in Italia, il possente Matrixbrute e la tastiera/controller multifunzionale Keystep; l’azienda nata a Kreuzberg a Berlino, la Native Instruments, invece darà la possibilità di testare il suo ultimo creative toolkit modulare Reaktor 6, oltre agli hardware recentemente presentati Maschine Studio e le tastiere Native Kontrol.
Ci sarà finanche una postazione dedicata con trainer per il luminoso controller Push2 della Ableton. Infine, ancora curiosità: Alex Pleninger da Mosca mostrerà al Torino Synth Meeting il suo clone del mitico Polivoks. A proposito…al Torino Synth Meeting portate con voi la vostra cuffia, magari quella buona…sarà possibile sfogare la mania da manopole e fader e provare tutta la strumentazione messa a disposizione nell’area.
Invitati a presentare gli strumenti Andrea Fumagalli aka Andy dei Bluvertigo o Fluon e Marco Ribolini per Roland, Manuele Montesanti per Yamaha, Cenk Sayinli (Projekt Dataline) per Elektron, Enrico Cosimi per Grp Synthesizer, Moog Music Inc. e Frap Tools, Chris Calcutt per Novation, Davide Mancini per la sua sensazionale Soundmachines e Antoine Berry a dimostrare il brute factor di Arturia. Infine, notizia dell’ultima ora, parteciperà al meeting anche Davide Boosta Dileo, rintracciabile per ogni tipo di confronto allo stand dei distributori Eko Music Group insieme ai product specialist Pietrangelo Troiano, Davide Fabbietti e Federico Alar Simonazzi.
Il folto programma live parte venerdi 27 maggio al Punto G33 con la crew di Funky Klownz Rebel Circus e i live di Giona Vinti e Pablito El Drito.
Sabato 28 al Bunker si esibiranno We Play The Music We Love VS Analog Factory con il live in esclusiva italiana per il Torino Synth Meeting di Projekt Dataline oltre a Lucretio & Marieu aka The Analogue Cops, Franco Cazzola e Wood Step.
Ricordiamo che il TSM, nasce nel 2011 grazie agli sforzi di Francesco Mulassano e Luca Torasso e la loro sfrenata passione per le apparecchiature elettroniche, attitudine che li ha portati a concretizzare questa coraggiosa manifestazione poiché, come già scritto in precedenza, trattasi dell’unico vero evento del genere nella penisola, specificatamente dedicato a questo settore in continua espansione;
Abbiamo intervistato proprio Francesco Mulassano e siamo contenti di poter concedere spazio a chi s’impegna tanto per dar vita a un’iniziativa così interessante.
FO: Cosa vi ha spinto a organizzare una manifestazione del genere?
TSM: Un pò come tutte le cose che abbiamo fatto nel tempo, dai corsi di sintesi, ai concerti di musica sperimentale e addirittura prima quando a vent’anni organizzai uno scambia dischi in un paesino sperduto della provincia torinese dove eravamo solo io ed un mio amico a comprare i dischi, credo che tutto sia nato dalla voglia di colmare un vuoto, fare qualcosa che prima di tutto fosse per noi. Qualcosa che non c’era. Qualcosa che avremmo voluto vedere senza dover andare in Germania o chissà dove.
FO: Come dare valore e far crescere un evento di questo tipo? Ci racconti la vostra esperienza?
TSM: Siamo musicisti, ragioniamo da musicisti e lavorando solo con le nostre risorse abbiamo una libertà che ci permette di lavorare abbastanza serenamente all’evento, costruirlo come piace a noi e farlo crescere nei giusti tempi. Di anno in anno maturiamo esperienza (anche sbagliando ovviamente), nessuno di noi fino a qualche anno fa aveva idea di come si organizzasse un evento di questa portata e sopratutto non immaginavamo di arrivare a questi livelli. È stato un percorso naturale.
FO: Secondo te una manifestazione come il TSM cosa apporta realmente ad una comunità di persone?
TSM: Siamo in un ‘era’ in cui tutto quello che desideriamo è distante da noi un paio di click, voglio vedere un tutorial ‘click’, voglio sentire come suona uno strumento ‘click’… tutto molto veloce e molto bello ma, da amante e lavoratore del settore tecnologico/informatico, sono il primo ad ammettere che tutta questa informazione alla lunga può essere un pò sterile. Anche la comunicazione su Facebook, dove per altro ho avuto modo di conoscere persone che nel tempo sono diventate ottime amicizie nella vita reale, non può sopperire all’esperienza diretta.
Per intenderci, andando ad un evento come il Torino Synth Meeting hai modo di parlare con altri musicisti, altri appassionati, incontrare amici, provare strumenti che non avresti mai modo di provare, parlare con chi questi strumenti li progetta e li costruisce, capire cosa c’è dietro un progetto che sia hardware o software… sono tutte cose che online non puoi avere e che danno un senso a quello che facciamo quando nel nostro studio stiamo delle ore per produrre la nostra musica.
FO: Quali sono i brand che stanno lavorando meglio in questo periodo?
TSM: Se parliamo di hardware e senza scomodare le multinazionali che hanno capito come imporsi sul mercato e su più fette di mercato, direi senz’altro Elektron e Arturia per il lavoro che stanno facendo sull’innovazione, sono tra le poche che cercano a parer mio di trovare un vestito nuovo a tecnologie ormai consolidate, metterei anche Teenage Engineering, forse un pò più di nicchia ma tra i più innovativi degli ultimi anni. Sul software (che uso poco) direi Ableton che continua ad innovare e rinnovare i suoi prodotti (Live e Push) e Native Instruments che, con l’uscita di Reaktor 6, ha chiaramente imposto un trend che altre software house stanno cercando di seguire. E poi c’è tutto il comparto modulare fatto da tantissime micro aziende, ognuna con il proprio carattere distintivo fatte per lo più da appassionati che lavorano molto bene sia in termini di qualità costruttiva che di freschezza di idee, le nostrane Sound Machines e Frap Tools ad esempio ma anche la francese Mutable Instruments per citarne alcuni.
FO: Cosa ne pensi del ritorno di moda dei sistemi modulari?
TSM: Personalmente non mi sono addentrato nel modo ‘modulare’ ma lo seguo con curiosità e quello che noto è che si, in parte può essere un fenomeno modaiolo, non di rado mi capita di incrociare persone che si fanno il sistema modulare perchè è figo, perchè lo usa il tal artista ecc… ma ho anche conosciuto musicisti che lo costruiscono e lo usano con cognizione di causa. Diciamo che forse un 40% è moda e un 60% è ricerca seria. Ad ogni modo questo fermento da parte di musicisti e produttori non può che far bene al mercato che sforna quasi giornalmente qualsiasi tipo di modulo con tecniche di sintesi innovative, modulazioni stravaganti o soluzioni nuove a vecchi problemi.
FO: La città di Torino sta vivendo culturalmente una nuova primavera. Il capoluogo piemontese è teatro dei più importanti festival del settore in Italia e in Europa. Ci sai dare una spiegazione? La politica ha meriti oppure è tutto frutto degli addetti ai lavori, di un network o di qualche illuminato organizzatore?
TSM: Non saprei rispondere, come detto all’inizio noi siamo indipendenti e slegati da altre organizzazioni quindi non conosciamo le dinamiche che stanno dietro alle altre iniziative. Storicamente Torino è sempre stata una città industriale, legata alla FIAT e all’indotto metalmeccanico, quando questo è venuto meno probabilmente la città ha cercato il modo di risollevarsi puntando tanto sulla cultura (è comunque una città storica che ha molto da offrire in termini di musei, architettura e storia) e probabilmente un pò questo, un pò la posizione geografica ha fatto si che Torino diventasse anche un importante polo musicale (non solo elettronico).
FO: Cosa vi aspettate da questo Torino Synth Meeting 2016? Quali sono le prospettive future?
TSM: Quest’anno abbiamo sicuramente spostato l’asticella un pò più in alto, abbiamo raddoppiato i giorni di fiera, raddoppiato il numero di brand in esposizione (oltre 50) molti dei quali provenienti dall’estero, abbiamo introdotto il software e quindi ottenuto il riconoscimento dell’IMSTA (International Music Software Trus Association) ed abbiamo esteso la ricerca di espositori anche ad altri settori dell’industria musicale. Le grandi aziende e i grandi distributori ci hanno accordato la loro fiducia all’unanimità dandoci modo di accrescere la nostra credibilità anche a livello internazionale. Avendo raddoppiato tutto, mi auguro che ci sia anche (almeno) un raddoppio di pubblico che già nella precedente edizione ha raggiunto cifre ragguardevoli e molto soddisfacenti. Per il futuro ovviamente ci aspettiamo di crescere ulteriormente, in 5 anni siamo passati da 5 espositori privati a 50 brand internazionali, da poco più di 20 spettatori a oltre 1000… ci auguriamo che il trend rimanga questo in modo che si possa crescere per avere un evento che, già unico in Italia, sia sempre migliore.
www.synthmeeting.com
www.facebook.com/torinosynthmeeting
Autore: Luigi Ferrara
– TORINO SYNTH MEETING 2016 – IL PROGRAMMA –
SABATO 28 MAGGIO 2016
BUNKER – Via Paganini 0/200 Torino
h. 10.00 – Apertura al pubblico
h. 11.00 – Native Instruments Reaktor 6 (Mass Prod)
h. 12.00 – Roland
h. 13.00 – Grp Synthesizers (Enrico Cosimi)
h. 13.30 – Frap Tools (Enrico Cosimi)
h. 14.00 – Elektron (Cenk Sayinli – Dataline)
h. 15.00 – Moog (Enrico Cosimi)
h. 16.00 – Yamaha (Manuele Montesanti)
h. 17.00 – Sound Machines (Davide Mancini)
h.18.00 – Arturia
h. 19.00 – Chiusura area espositiva
DOMENICA 29 MAGGIO 2016
BUNKER – Via Paganini 0/200 Torino
h. 10.00 – Apertura al pubblico
h. 11.00 – Native Instruments Reaktor 6 (Mass Prod)
h. 12.00 – Elektron (Cenk Sayinli – Dataline)
h. 13.00 – Frap Tools (Enrico Cosimi)
h. 13.30 – Grp (Enrico Cosimi)
h. 14.00 – Roland (Andy Fluon)
h. 15.00 – Novation (Chris Calcutt)
h. 16.00 – Yamaha (Manuele Montesanti)
h. 18.00 – Chiusura area espositiva
– IL PROGRAMMA DEI LIVE –
VEN 27 MAGGIO 2016
PUNTO G33 – Corso Vigevano 33 Torino
Pablito el Drito (Live)
Giona Vinti (Live)
Funky Clownz Rebel Circus Crew – (Djset)
SAB 28 MAGGIO 2016
BUNKER – Via Paganini 0/200 – Torino
Projekt Dataline (Live)
The Analogue Cops (Live)
Franco Cazzola (Live)
Wood Step (Djset)