Anche se il nome è ai più sconosciuto, il curriculum è di quelli che contano, compreso il diritto a essere nella Hall of Fame. Braccio destro come tastierista e organista per più di venti anni di Elvis Costello (in due fasi distinte, negli anni ’80 e da metà anni ’90 fino a oggi), Steve Nieve ha al suo attivo sodalizi anche con David Bowie, Neville Brothers, Hothouse Flowers, Graham Parker. Nella sua carriera solista, precedono questo nuovissimo ToGetHer, uscito per 429 Records, Keyboard Jungle (1983), Playboy (1987), entrambi usciti solo in UK per la Demon Records, e poi più recentemente It’s Raining Somewhere (1996), Mumu (2001), and Windows (2004), più una vera e propria opera da camera.
Molte dei suoi storici partner e amici tornano in quest’album, come quella dello stesso Costello in Tender Moment, o di Alto Ulyss dei Tall Ulysses in Save the World, o quella di Sting in You Lie Sweetly, o ancora quella della moglie e co-produttrice Muriel Teodori in La Plus Jolie Langue. Vi sono anche nuove e inedite comparse, come Vanessa Paradis in Conversation, o Cali in La Crise, o un benvenuto ritorno di Joe Sumner (il figlio di Sting) in Up e Burn the Past mentre Robert Wyatt compare in La Plus Jolie Langue e Laurie Anderson in Vertigo.
C’è da dire però che queste collaborazioni, così come i prestigiosi accompagnamenti della sua band costituita da Vincent Segal (violoncello), Francois Poggio (chitarra elettrica) e Benoit de Segonzac (basso) non salvano del tutto l’album da qualche traccia di noia.
Diciamo che ToGetHer si divide esattamente a metà fra canzoni vive e frizzanti, come Save the World (un rock teso alla Linkin Park), il bel duetto di Conversation ben sorretto dalla batteria, What a Holiday, le dinamiche Up e Burn the Past e soprattutto la notevole Life Preserver, tutta lavorata dallo stesso Steve senza featurings, e canzoni lente, melodie alla francese quasi soltanto accompagnate dal piano, come You Lie Sweetly, La Plus Jolie Langue, Halloween (Bonfire Night), Voué à l’oubli, Tender Moment (Kairos), in cui le preziose comparse non riescono ad evitare più di uno sbadiglio.
L’album resta sospeso fra queste due metà, e nel suo complesso passa francamente senza troppa gloria nel convulso mondo delle nuove uscite, anche se i nomi presenti sono tutti degni di nota.
Alla sua età, e con la sua carriera, certamente Steve si può anche permettere di incidere quello che vuole, chiamando i suoi amici a divertirsi, e questa in fondo è l’idea che ci dà ToGetHer, album decisamente corale (come suggerisce anche la copertina) e senza pretese di un musicista che non deve dimostrare più nulla nel mondo del grande pop internazionale.
autore: Francesco Postiglione