di Andrea Molaioli, con Toni Servillo, Sarah Felberbaum, Remo Girone, Walter DeForest
Ve la ricordate la storia del crac Parmalat? I soldi dei piccoli risparmiatori in fumo, Tanzi Calisto che va in galera e la caduta di un impero romano del latte che non aveva eguali nella storia dell’industria italiana? Tutto questo marcescente romanzo finanzcapitalistico si riversa nella fiction di Molaioli, costretto a mascherare i protagonisti (c’è un processo ancora in corso) ma non i fatti.
La verità processuale è quasi del tutto svelata ma per il film sono necessarie accortenze per evitare querele, pure minacciate (ad esempio da Tonna, sullo schermo interpretato da Servillo). Questo indebolisce il bulbo della sceneggiatura che deve lavorare per convergenze parallele coi misfatti veri finendo per metaforizzarli troppo. Remo Girone è un campione, Servillo sceglie il solito, ben eseguito ma statico, travet di marca algido-carognetta, la Ferberbaum c’azzecca poco ma fa scena. Ad ogni modo per chi non ricorda o non sa nulla del crac, dei poveri piccoli risparmiatori uccellati, eccetera…la vicenda è tutta lì, su pellicola. Un documento visivo che resta agli atti, nonostante le imperfezioni (come docuemnti furono, per cacciarne due dalla memoria, “Un eroe borghese” sul delitto Ambrosoli o “Segreti di Stato” sull’omicidio di Pisciotta).
Autore: Alessandro Chetta