Rieccoli a cavallo dei loro virtuali “ronzini” american style, sono Stefano Podda e Michele Sarti, in arte Takoma e Kerosene Belts è il loro nuovo lavoro discografico, un profumatissimo disco di folk roots a stelle e strisce che riempie immaginari, visioni di libertà e spazi sconfinati mai sopiti, sempre “percorsi” da sognatori incalliti.
Nelle tasche del duo sardo la poetica e il movie-sound di Dylan I will cope, I don’t now, Jack luc back, Woody Guthrie The broken drum, per la linfa e Wilco Once upon a twice e accenni di Daniel Jhonston Denger per quanto può riguardare il pathos contemporaneo, un disco di nove tracce che si muove tra polveri e sunset con la dinoccolatezza dei grandi originali e che “intrippa” sin dai primi accordi.
Storie, luci, scuri, amori e relativi magoni fanno tutto il resto, sono il pieno di parole che con i suoni fondono un ascolto ottimale senza inventare nulla, un piccolo rubino folkly che i Takoma tessono con una disinvoltura disarmante. Il caracollare looner di Wooden clubs fa da cerniera lampo ad un disco che vale il giusto, una “saudade” tutta yankee che merita una lunga permanenza nello stereo.
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autore: Max Sannella