Ricordate gli Spiritualized, che anni fa promettevano viaggi spaziali con titoli ad effetto come “Ladies And gentlemen We Are Floating In Space”?. Ecco, se in quel caso i viaggi “spaziali” erano solo una metafora delle possibili conseguenze dell’assunzione del rock psichedelico della band (o di qualcos’altro a vostro piacimento), in “Cosmos” di Murcof l’intenzione sembra proprio quella di “sonorizzare” le infinite galassie e l’infinita oscurità del cielo stellato, creare una colonna sonora per l’esplorazione (reale? Immaginata? Sognata? Che importanza ha?) del cosmo.
Non è una novità che Fernando Corona (il vero nome del nostro) sia appassionato di questo tipo di atmosfere. Non so se “Cosmos” sia considerato “ufficialmente” un concept-album, ma gli elementi ci sono tutti: in copertina c’è una foto della porta della stanza in cui la NASA simulava l’assenza di gravità per addestrare gli astronauti negli anni ’60, è previsto un tour nei planetari in giro per il mondo (questa è una bella idea!), ed oltre al titolo del disco, diamo un’occhiata ai titoli dei brani: “Cuerpo Celeste”, “Cielo”, “Cometa”, “Oort”, oltre alle due suite “Cosmos |” e “Cosmos II”…
La musica, che è poi quello che più c’interessa, è ancora una volta un’elettronica dai suoni profondi e densi, cupi e ipnotici, fatta di silenzi ed imperturbabili tappeti sonori. Spesso rarefatta ed evanescente, altre volte pulsante di beat minimali e glitch (“Cometa”). Ancor più che in passato, inoltre, Corona ha lavorato sulla rielaborazione di suoni prodotti da strumenti acustici (piano, archi…), più che sull’assemblamento di suoni sintetici pre-confezionati. Abbondano i riferimenti “colti” al minimalismo d’avanguardia e a certa kosmische musik (appunto…), sicuramente non è un disco immediato o capace di coinvolgere l’ascoltatore sin da subito. E’ un disco per osservare le stelle, non c’è dubbio. Provate per credere.
Autore: Daniele Lama