Nonostante questa band sia nata alla fine degli anni ’80, e sia emersa come una delle più anomale e intense di quel periodo, ha avuto una storia burrascosa, con diverse interruzioni e cambi di formazione. Tuttavia recentemente il leader, Maurizio Curadi, ha deciso di riprendere le redini di questo progetto musicale e con “Dream market radio” la band è ripartita.
La formula di un sound psichedelico è ormai consolidato così anche in queste quindici canzoni gli acidi lisergici cospargono chitarre, bassi e batterie. Tuttavia, non è un’opera nostalgica, perché seppure non mancano i richiami alla psichedelia e al revival del genere anni ’80 (con in formazione Curadi, Tellini e Gavarini) sono riusciti ad attualizzare quelle sonorità e a metterle in comunicazione con altri generi, come il blues e la new wave (“There was a time”), il prog (“All the time all thetime all the time”) e con il folk di matrice britannica (“Ladybird”).
Nel lotto vi sono anche due cover, si tratta di una irriconoscibile “Kandy korn” di Capitain Beefheart, che sembra suonata dai primi Dinosaur Jr, che flirtano con gli Husker Du, e di una “Gallows pole”, velocizzata e con un piglio country-rock molto acceso.
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autore: Vittorio Lannutti