L’ex cantante degli storici Bauhaus, vegano, musulmano e ormai cinquantaquattrenne sforna il suo nono album solista.
Ninth non è certo un disco di novità o di sperimentazione: questi elementi Peter Murphy li ha già tutti utilizzati in seno alla casa madre trent’anni fa, confondendoli all’interno di una scena dark wave che privilegiava il suo lato più goth mentre i suoi Bauhaus avevano una componente art-rock notevole che ne faceva la differenza.
Oggi Murphy con “Ninth” ripercorre alcuni luoghi comuni del rock che ne decretano l’appartenenza al mondo mainstream, con una produzione – neanche a dirlo – perfetta e con suoni scintillanti e patinati.
Velocity Bird e Peace To Each sono puro Iggy Pop style periodo Cold Metal e davvero ci si potrebbe confondere ad un ascolto ignaro, con quel timbro profondo e sensuale e quelle chitarre hard rock sbruffone.
Poi ci sono gli ovvi richiami ad un passato vampiresco, ma rispetto ad allora, questi brani che una volta erano psicotici e disgreganti manifesti dell’epilettico curriculum Bauhaus, oggi sono perfettamente assorbiti all’interno di una tradizione rock, nel suo DNA ed appaiono anch’essi ricchi di glamour.
Si prenda I Spit Roses più che See Saw Sway ad esempio: sembra un brano dei Bauhaus con il coro ed il ritornello affidato agli U2.
In effetti colpisce molto di Murphy questa sua capacità timbrica, capace di trasformarsi in Iggy Pop, David Bowie, Bono Vox e ritornare a sè stesso, a volte anche all’interno dello stesso brano come nella lenta Never Fall Out.
Memory Go è il brano più glam-pop del lotto, adatto ai moderni goth party frequentati da giovanissimi orfani di un’estetica ormai putrescente, costretti al solito triste revival e ripiegati su tensioni emo, amenità death rock od insopportabile ebm.
Uneven Brittle e Slowdown di quel party potrebbero esserne le tracce di chiusura, l’alpha e l’omega di quel machismo transessuale che dal Rocky Horror Picture Show a Ziggy Stardust agli Stooges ancora continua ad incendiare i sogni e le notti del rock and roll.
Secret Silk Society ribadisce (senza averne bisogno) ancora le origini oscure del nostro, avanzando lenta e straziata ed aprendo la porta alla conclusiva Creme De La Creme, angelica ballata, standard di lento strappacuori, perfetta per le FM, come del resto tutto il disco che è una grande raccolta di hit-single che non lo diventeranno mai; non sentirete facilmente Peter Murphy per radio tranne che in qualche caso in cui un’ attenta programmazione, probabilmente notturna, riconoscerà la potenzialità del disco in questione.
Nonostante tutte le sue prerogative, Ninth resterà un album di nicchia poichè troppo out per i canoni radiofonici estivi improntati al balearic e troppo conservatore per i nerds che vogliono solo indie-pop-folk-lo-fi.
Io invece, consapevole di tutti i limiti che la scelta comporta, sono al momento incapace di sottrarmi al solco della storia e mi schiero dalla parte dei conservatori.
Tracklist:
Velocity Bird
See Saw Sway
Peace To Each
I Spit Roses
Never Fall Out
Memory Go
The Prince & Old Lady Shad
Uneven & Brittle
Slowdown
Secret Silk Society
Creme De La Créme
Autore: A. Giulio Magliulo
www.petermurphy.info – www.facebook.com/petermurphyinfo – twitter.com/petermurphyinfo