Dopo All Mirrors, seguito dell’acclamato My Woman, riconosciuto dalla critica uno dei migliori dischi del 2016 , e dopo Whole New Mess del 2020 uscito in pieno Covid, e poi Big Time, il capolavoro uscito nel 2022, la cantautrice spaventosamente prolifica di St. Louis, Missouri, si prende una pausa, che nel suo caso può solo significare la produzione non di un disco ma “soltanto” di un EP di quattro brani nel 2023, sempre per la ormai fedele etichetta Jagjaguwar.
A soli 36 anni, avere in carriera già 6 album, un EP di debutto, una raccolta di b-side e inediti, e ora un nuovissimo EP, soprattutto se consideriamo i soli 12 anni di attività, significa essere molto convinta di dove andare e cosa voler sperimentare. Al ritmo di una pubblicazione ogni due anni, Angel Olsen ha già perciò esplorato quasi tutti gli stili musicali. Cantautrice rock, folk, jazz, soul, dream pop, con dischi da strumentazione minimalista alternati a quelli orchestrali, Angel Olsen naturalmente non può svelare in Forever Means, questo nuovo EP di 4 brani, qualcosa che stilisticamente possa dirsi davvero una svolta o una novità. Anche perché i quattro brani sono stati registrati durante la session di Big Time, e dunque risentono dell’influenza di cui il disco madre è impregnato, con canzoni scritte e arrangiate durante gli infiniti tour che hanno visto la nostra suonare ovunque al mondo durante gli ultimi anni.
Tuttavia, per chi non la conosce ancora, sono 4 brani molto “istruttivi”, quasi didascalici per chi vuole comprendere la sua poliedricità musicale: Nothing’s Free, primo singolo e prima traccia, è una ballata jazz al piano con voce sfumata, da colonna sonora anni ‘50 di Casablanca, intensa, emotiva, intima.
Forever Means, la title-track, è un soul quasi gospel, dove la voce di Angel esplode in tutte le sue sfumature narrative. Time Bandits fa comparire la batteria e la chitarra, e nuovo modo di cantare: un pezzo dream pop, molto melodico e solare, giocato sul riverbero misticheggiante della voce di Angel.
Holding on, a questo punto del disco, sorprende per il ritmo e l’impostazione rock-pop, potente sin dall’urlo iniziale con cui la voce introduce il brano, seguito poi dalla più classica delle sequenze rock di ritmi di batteria, che lascia esplodere poi chitarra e basso nel corso del ritornello, con tanto di assolo finale.
L’Ep, co-prodotto e mixato da Jonathan Wilson, è insomma un tripudio di stili, una festa musicale, che porta la voce di Angel al trionfo, così come esalta la sua creatività e la sua capacità di muoversi tra generi. A giugno, in Italia, potremmo ammirare queste sue caratteristiche nei live programmati il 07 all’ Anfiteatro del Venda, Galzignano Terme (PD), il 09 al Teatro Pergolesi, Jesi (AN), il 10 alla Rocca Medievale di Castiglion del Lago (PG) e il 12 al Giardino della Triennale a Milano. Un’occasione imperdibile per ascoltare tutti i piccoli capolavori contenuti nei suoi dischi e nelle sue raccolte.
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autore: Francesco Postiglione