Ancora un’altra band giovane e promettente, ancora un’altra new entry campana. Ma stavolta c’è da essere ancor più contenti perché si tratta di giovanissime e rampanti musiciste donne, che fanno un dark metal duro, muscoloso, maschile, appena attenuato dalla lirica voce femminea che ne addolcisce i passaggi più melodici.
Gli Ephimera nascono nell’agosto 2010 ed è di origine sannita. Dopo varie partecipazioni a contest più o meno prestigiosi pubblicano questo Ep dal titolo“Shhh”; realizzato presso lo studio Godfather di Napoli: Ssh, ovvero “silenzio, ascoltateci!!”, come la stessa band chiarisce.
In cinque brani c’è buon talento, e tanta bravura tecnica. Se Ssh è una sorta di intro strumentale, quasi biglietto da visita, in cui i quattro strumenti duettano quasi a mostrare cosa sanno fare, Capitan Spavento è già un pezzo totalmente compiuto, forte nel ritmo e nell’aggressività delle chitarre, dolce nell’accompagnamento vocale.
Ma i piatti più gustosi sono la grintosa e combattiva Fame, e Chasseurs De Vieux, il cui testo da brivido si comprende appieno solo se si tiene presente che è ispirato al racconto di Buzzati “Cacciatori di Vecchi”: e su queste parole agghiaccianti e di grande effetto il basso e la batteria puntualissimi e dinamici disegnano una trama cupa, nera, fitta, su cui si stagliano vere e proprie coltellate di chitarra.
Non lasciatevi ingannare dal fatto che tre quarti dei componenti della band sono donna: questo è puro dark metal, cattivo, decadentista, specchio dei tempi cupi e neri di cui la band vuole parlare, come in Neutrale Espressione. Non si concede nulla al commerciale, allo sdolcinato, all’ital-tipico sound, ma contemporaneamente, e ci fa piacere, la melodia è salva.
A dispetto del nome, non c’è niente di effimero nel loro sound: tanta verve, tanta grinta, tanta rabbia (incarnate dalla ferocia della batteria, vero fiore all’occhiello del gruppo), ma anche un messaggio di speranza affidato alle dolci, profonde e suadenti voci femminili che disegnano il cantato dei pezzi.
Insomma, rabbia, angoscia, decadenza, ma anche amore, e qualche cenno di salvezza che ovviamente viene proprio dalla musica (vedi Fame, quasi un manifesto programmatico di intenti): questo il percorso di questa seconda prova, che appare decisamente più matura, e traghetta gli Ephimera verso le alte direzioni del contesto nazionale.
Autore: Francesco Postiglione
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