Volenti o nolenti il crowdfunding musicale continua ad essere argomento di discussione. E a questo punto non possono che continuare le interviste ai protagonisti del crowdfunding italiano. Dopo quella al caporedattore musicale del Mucchio Selvaggio Federico Guglielmi, ovviamente non potevamo non sentire la voce uno dei fondatori della piattaforma del crowdfunding più chiacchierata del momento.
Parliamo di Tania Varuni che assieme a Giovanni Gulino (nella foto), leader dei Marta sui Tubi, ha creato MusicRaiser (qui trovate un pezzo su Valigia Blu). Vi proponiamo qui l’intervista integrale in cui si capiscono un po’ quali sono i numeri di MusicRaiser, cosa vuol dire fare crowdfunding in Italia oggi e capire quali sono le potenzialità future.
Intanto aggiorniamo un po’ di news a cui accennammo: il progetto di Gianni Maroccolo e Claudio Rocchi ha sfondato il traguardo del 300%, anche Umberto Maria Giardini ha raggiunto l’obiettivo; intanto li ha raggiunti anche un altro ex CCCP ovvero Massimo Zamboni.
Come è nata l’idea? Cosa vi ha spinto a investire in un progetto di crowdfunding?
L’idea è nata anni fa, girando in rete abbiamo scoperto un sito straniero che dava l’opportunità ai fan di investire nelle band acquistando una quota. L’idea di coinvolgere i fan ci piaceva molto, un po’ meno l’associazione tra musica e finanza. Abbiamo continuato a seguire l’evoluzione del crowdfunding con un occhio attento alle piattaforme straniere e non appena abbiamo avuto le possibilità economiche abbiamo creato Musicraiser.com dedicata interamente al popolo della musica con il valore aggiunto di essere ben integrata con i social networks, facebook in particolare.
Quali sono i numeri, ad oggi, di MusicRaiser?
In 3 mesi: il sito ha ottenuto 70.000 visualizzazioni, più di 40 sono i progetti finanziati con oltre € 80.000 erogati complessivamente. 50 progetti in corso di finanziamento per un totale di 114 progetti online dal 22 ottobre 2012 ad oggi.
Come avviene il controllo dei progetti?
Senza fare distinzione di generi, ci assicuriamo che chi propone un progetto abbia una certa credibilità e non sia del tutto alle prime armi. Per fare questo ci avvaliamo della collaborazione di alcuni tutor che sono incaricati di seguire attentamente i progetti dalla loro creazione fino alla fine della campagna.
Come funziona il finanziamento? Sono promesse di pagamento? E nel caso il progetto non andasse in porto?
Il pagamento avviene subito ma nel caso la campagna non andasse a buon fine, ovvero non raggiungesse il 100%, i soldi vengono automaticamente e interamente restituiti a chi aveva contribuito.
Quali sono i progetti per cui, maggiormente, si ricorre al crowdfunding oggi (interi album, tour, video…)?
Album sicuramente.
C’è il rischio che questo sistema tenda a premiare chi ha una base larga? Insomma sia a vantaggio dei soliti noti?
L’obiettivo economico prefissato nella campagna deve essere commisurato alla fan base. Non avrebbe senso per un’artista che ha un giro di poche centinaia di fan, chiedere € 10.000. Dei progetti di successo sul sito molti comunque sono di giovani artisti che riescono perché evidentemente hanno saputo instaurare un buon legame con i fan gia prima che iniziasse il crowdfunding. Bastano 70/80 persone che credono in te per iniziare.
Lei conosce molto bene quella che è la situazione economica del mondo indie. Potrebbe (o è già) un mezzo di sostentamento alternativo? Può essere un modo per rendersi più indipendenti dalle major?
Premesso che non siamo contro le case discografiche anzi ci auguriamo che nella prospettiva di una evoluzione del loro ruolo, anch’esse potranno avvalersi di questo strumento per mettere in piedi grandi progetti, il crowdfunding è gia un mezzo di sostentamento alternativo in tutto il mondo ed è destinato ad espandersi velocemente anche qui in Italia.
C’è stata una lunga discussione e ci sono diverse critiche, che si sono sviluppate soprattutto in queste ultime settimane (almeno in Italia). Cosa risponde a chi lo definisce un’elemosina?
Si tratta di una visione ristretta e priva di fondamento. Partecipando ad una campagna di crowdfunding si possono ottenere in cambio diverse “chicche” pensate esclusivamente per i fan. Ogni artista è libero di impostare la comunicazione con i fan come crede.
Qual è stato il progetto che ha riscosso maggiore interesse?
Il progetto di Soltanto (nella foto), un busker milanese che ha ottenuto circa €10.000 per realizzare il suo primo disco e vdb23 di Gianni Maroccolo con oltre 500 sostenitori e più di 20.000 euro raccolti (dati di due settimane fa, ndr).
Mi dice il maggior pregio e il maggior difetto del crowdfunding?
E’ uno strumento del tutto meritocratico e ci voleva! Al contrario non basta essere bravi musicisti, per fare una buona campagna di crowdfunding bisogna anche essere bravi comunicatori, di idee e di emozioni.
autore: Francesco Raiola