Mancavano in concerto qui a Napoli da circa 4 anni gli udinesi Amari, e la presentazione del nuovo album intitolato Kilometri è l’occasione migliore per tornare, con canzoni che il pubblico stasera dimostra di conoscere in ogni caso già benissimo, malgrado il disco sia uscito da sole 4 settimane.
Il quartetto ha ormai completato la lenta ma continua mutazione della propria musica dall’indie elettronica + hip hop di cui un tempo furono pionieri, qui in Italia, e che oggi band come Lo Stato Sociale ed I Cani portano avanti, all’utilizzo via via sempre più marcato di tastiere e chitarre, e stasera assistiamo ad un’esibizione electro rock incentrata sui 9 brani di Kilometri, in un locale pieno che appaga emotivamente la band, contenta dell’accoglienza.
Il profondo palco del Lanificio 25 è allestito con palloncini dei colori della copertina del disco, la pecorella pelouche, una scritta Amari fatta con palloncini argentati in altro, e Dariella, Pasta e Cero – sopravvissuti del nucleo originario – cui s’unisce un batterista/tastierista validissimo, professionale – fin troppo, dato che l’approssimazione in realtà è sempre stato un punto di forza degli Amari… – che nel live in effetti aiuta molto, dando spinta e tono ai brani nuovi, tra i quali spiccano ‘Ti ci Voleva la Guerra‘ ed ‘Africa‘, che sono trascinanti in concerto grazie alla spinta dei ritornelli ed al flusso di emozioni e solarità, e poi l’intensa ‘Il Tempo più Importante‘, molto rappresentativa del nuovo corso degli Amari, più pop e più ‘prodotta’, ed infatti questa canzone – abbinata ad uno splendido ed incredibilmente raffinato videoclip girato in slow motion – che meriterebbe più esposizione anche radiofonica, viene introdotta da Dariella come brano importante, che ha segnato la ripartenza della band dopo un lungo letargo seguito a Poweri, disco di transizione precedente.
Ancora: l’originale tormentone intitolato ‘La Ballata del Bicchiere mezzo Vuoto‘ funziona benissimo dal vivo, mentre gli altri brani nuovi vanno un po’ a fasi alterne, perchè dalla struttura sonora un po’ esile e naif, debolezza storica degli Amari dal vivo solo parzialmente rimediata dal ricorso a chitarre e batteria; lo stesso nuovo recente singolo, intitolato ‘Aspettare, Aspetterò‘, molto orecchiabile e catchy, dal vivo si svilisce un po’ ad in marcetta; ad ogni modo è anche forse una questione di suono, stasera un po’ ovattato, non impeccabile, ma come precisavamo più su il pubblico è tutto con loro, senza mezzi termini.
Del repertorio passato della band vengono ripescate stasera cose memorabili come ‘Le Gite Fuoriporta‘, che fa sempre la sua figura, e poi ‘Conoscere Gente sul Treno‘ – molto rappresentativa invece del vecchio corso digitale do it yourself – nonché ‘30 Anni che non ci Vediamo‘ e addirittura quella ‘Bolognina Revolution‘ risalente agli esordi, e tra i bis la psichedelica ‘Whale Grotto‘ e ‘Tremendamente Belli’, che oggi ci rendiamo conto di quanto fosse avanti nei tempi, quando fu pubblicata.
Esibizione di circa 80 minuti, in un contesto, quello del Lanificio 25, adattissimo per serate musicali come questa.
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autore: Fausto Turi
foto di: Dario Toledo