I Bigʼn, seminale band noise rock di Chicago, attiva dal 1990 e composta dal cantante William Akins, dal chitarrista Todd Johnson, dal bassista Fred Popolo e dal batterista Brian Wnukowski, pubblicano un nuovo album dopo 28 anni, anche se negli ultimi anni avevano pubblicato una manciata di Ep. Questo disco, intitolato “End comes to soon“e pubblicato dalla label Computer Students™, oltre ad essere un pregevolissimo prodotto del miglior noise di scuola chicagoana, è contornata da un’autorevolezza, perché è stato registrato in agli Electric Audio Studio, proprio a ridosso della dipartita del suo proprietario Steve Albini. Il titolo del disco non ha nulla a che fare con la scomparsa del faro internazionale del noise e del rock indipendente, ma l’album è diventato una lettera d’amore indiretta a costui, al suo studio e alla sua pesante eredità, che gruppi come i Big’n hanno dimostrato di meritare. Come i suoi predecessori l’album è composto da frammenti e intermezzi musicali per un totale di quindici tracce in trentacinque minuti. L’ombra di Albini e degli Shellac è molto invadente ma non ingombrante e spuntano in un angolo anche Jesus Lizard, soprattutto quelli più slabbrati, nei rimandi e nella tensione di “South of Loathsome” e negli affondi di “Arkansans Death Cult” e dei Buñuel nella tesissima “Capsized”. Tuttavia il trio non è derivativo, e come potrebbe vista la loro storia, bensì ha la sua forte personalità, come dimostrano i cambi di registro stilistico di “Piss Poor”, l’altalena noise di “Bison” e la percussiva e schiacciasassi “End Transmission”, oltre che per il tirato noise di “Dead Ahead”. Il noise è vivo e lotta insieme a noi!
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