L’occasione è di quelle imperdibili per i fan italiani: i The National hanno annunciato per etichetta 4AD l’uscita di Rome, un album di ben 21 tracce registrato dal vivo (senza sovraincisioni) il 3 giugno 2024 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone della capitale italiana. Il doppio album, mixato dal collaboratore di lunga data Peter Katis, uscirà il 13 dicembre anche in formato digitale, e i membri del Cherry Tree fan club della band avranno l’opportunità di acquistare un esclusivo triplo LP tricolore con cinque canzoni aggiuntive per completare il set di 26 canzoni su vinile colorato in omaggio alla bandiera italiana. Nell’album dal vivo tra le 21 tracce ricorre tutta la discografia ormai ventennale della ban (10 dischi in studio): dai successi recenti degli ultimi dischi del 2023 First Two Pages of Frankenstein e Laugh Track che sono “Eucalyptus”, “New Order T-Shirt”, “Tropic Morning News” e “Smoke Detector” fino a classici tratti da The Boxer, Alligator, High Violet, Trouble will Find Me (senza dubbio i loro album più belli) come “Bloodbuzz Ohio”, “Don’t Swallow the Cap”, “I Need My Girl”, “The System Only Dreams in Total Darkness”, “England” e “Fake Empire”, “Lemonworld”, “The Geese of Beverly Road”, ma soprattutto i loro inni: “Lit Up” , “Murder Me Rachael”, l’inno elettorale “Mr. November” “Terrible Love” e la bellissima ballata di Alligator, accompagnata dal canto dei fan che chiude lo show ,“Vanderlyle Crybaby Geeks”.
Una carrellata di canzoni che fa effetto di un greatest hits live, ed è proprio questa in fondo l’intenzione, dato che la band fino ad ora non ne ha mai lanciato uno, ed è nella fase di carriera in cui lo merita senz’altro. Infatti, nella recensione del concerto di Roma, The Guardian ha scritto “una band che ha definito un’epoca, all’apice delle sue forze (…) questa splendida epopea di due ore e mezza diventa una catarsi collettiva”. Anche Rolling Stone UK ha detto che “è chiaro che la band (…) ha meritato il posto a sedere al tavolo dei migliori da un decennio a questa parte…. Uno spettacolo semplicemente euforico, che vede la band raggiungere un nuovo picco”.
Dunque, è il momento giusto di un Greatest Hits, ed è giusto che sia dal vivo, dato il valore aggiunto che questa rock band, fra le pochissime band del XXI secolo, riesce a dare nei live. Ma è particolarmente significativo che non siano state raccolte diverse registrazioni, al contrario tutto deriva da un solo concerto, ed è un piccolo orgoglio nazionale che la band americana dei fratelli Devendorf e Dessner, capitanati dal carismatico e inimitabile vocalist Matt Berninger, abbia deciso di scegliere il concerto di Roma del giugno scorso per questo evento mondiale.
Per anticipare l’uscita, e suscitare il meritato clamore, la band attiva dagli anni 2000 che più di ogni altra merita il titolo onorifico di rock band più classica tra le “millennial bands” (leggi: band nate dopo il 2000, ma non anagraficamente fatte di ragazzi) di questi anni ha scelto di estrarre un EP dal disco con le ultime quattro tracce del lato B, che contengono I Need My Girl, Lemonworld, The Geese of Beverly Road, e si concludono con Lit Up, che forse è seconda soltanto a Mr November come canzone iconografica e manifesto del loro stile musicale.
Una sorta di antipasto, dunque, utile a pregustare il live, perché in questi quattro pezzi (due ballate due pezzi più rock, perfettamente alternati fra loro) c’è tutto il succo di ciò che la band sa dare sul palco: l’intensità della voce di Matt quando canta le sue ballate col suo timbro quasi baritonale (e l’ascoltatore noterà che la voce è perfettamente identica a quella che c’è nelle versioni studio, senza sbavature), e la coreografica intensità della band tutta ma anche del pubblico entusiasta quando canta i cori rock di Lit Up o Lemonworld.
Un anticipo, un assaggio, che non può bastare, e che fa venire voglia di ascoltare il resto. Per coloro che non hanno potuto assistere ai concerti di Roma e Milano di questa estate, non c’è che aspettare dicembre.
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