Later… When The TV Turns To Static, terzo album in studio dei Glasvegas, pubblicato per l’etichetta BMG/Self, dopo l’abbandono della major Columbia, è stato registrato nella nativa Glasgow, al Gorbals Sound Studio e prodotto dal frontman della band James Allan.
Accolto da recensioni ottime (“il talento della band per trasformare l’ordinario in epico rimane”, Clash Magazine), questo terzo disco (se si esclude l’EP natalizio di fine 2010) ha sicuramente di positivo un ritorno alle origini, al sound grezzo e spontaneo del primo album che fu successo planetario.
Di quel sound, la band, composta da James Allan (voce), Rab Allan (chitarra), Paul Donoghue (basso) e Jonna Löfgren (la nuova batterista), cerca di recuperare la sua caratteristica più peculiare, che tanto fece gridare al capolavoro agli esordi, ovvero quello sforzo di conciliare melodie e atmosfere del proto-rock languido anni ’50 con le chitarre e gli strumenti tipici del rock contemporaneo.
Il primo singolo ufficiale, If, ha appunto tutte le carte in regola del sound “Glasvegas” : batteria cavalcante, chitarre ecoizzate, voce squillante e melodia ed energia ben fuse insieme.
Non così però I’d Rather Be Dead (Than Be With You), che in pratica è un assolo di pianoforte e voce di Allan sicuramente intenso ma con poco mordente.
Si affrontano qui, come in altri pezzi, tematiche come le relazioni finite e “la folle energia” del mondo, fino a quel sincero realismo sociale che la band ha fatto suo negli anni. I Glasvegas sono tornati a casa, e hanno rivolto lì dove giace la realtà metropolitana e popolare della Glasgow industriale, come si vede in All I want is My Baby, urlo disperato di una madre che rischia di perdere il figlio, o nella pacata title track, forse la più vicina al sound che fu tipico degli esordi.
Youngblood e Magazine si muovono lungo la stessa scia, mentre Choices è un altro pezzo di piano e voce, sicuramente più riuscito dell’altro.
I fan della prima ora saranno contenti di ritrovare la band che sembrava essersi persa già al secondo album, ma lungo tutto l’ascolto dei dieci pezzi non si riesce a eliminare una sensazione di già sentito, di già tentato, che questo Later… When The TV Turns To Static lascia.
E’ come se i quattro scozzesi non riuscissero a liberarsi, nemmeno in questo nuovo lavoro, dell’enorme fantasma del loro successo immediato iniziale, ma soprattutto dell’incredibile portata esplosiva del loro primo omonimo disco del 2008, che resta il loro più riuscito. Già in Euphoric Heartbreak davano la sensazione di cercare sonorità che volevano lasciare indietro quello spiazzante successo. Ora invece recuperano quelle sonorità, ma non riescono a riprodurle con la stessa dirompente energia.
Forse, la formula che li portò alla gloria, quella di mescolare il sound dei mitic fifties con l’indie rock moderno, è già esaurita. Certo siamo lontani dall’epica di Geraldine, o di Daddy’s Gone, o di Flowers and Football Tops. In questo disco i quattro sembrano infatti girarci intorno, con ottimi momenti di brillantezza, ma anche grossi vuoti di ripetitività.
I Glasvegas saranno in Italia in autunno per due live
il 29 Novembre al New Age di Roncade (Tv)
e il 30 Novembre ai Magazzini Generali di Milano.
http.glasvegas.net
www.facebook.com/glasvegas
autore: Francesco Postiglione
TRACKLIST
1.Later…When the TV Turns to Static
2.Youngblood
3.Choices
4.All I Want Is My Baby
5.Secret Truth
6.I’d Rather Be Dead (Than Be with You)
7.Magazine
8.If
9.Neon Bedroom
10.Finished Sympathy