I TFP sono da sempre associati al circus di bands dell’area Epitaph/Fat Wreck, a giusta ragione dal momento che suono e attitudine sono totalmente in linea con i più famosi gruppi di queste etichette. Eppure una leggera connotazione “politica” condisce di un minimo interesse il disco in questione che si districa a fatica dai cliches del cosiddetto hardcore-melodico. Si registra nei testi una vaga presa di posizione contro G-dabliu-B, ma nulla di più. Le 12 tracce sono validissime ma finiscono per avere l’inevitabile timbro “funny” che ha da tempo ridimensionato l’hardcore-melodico come genere da intrattenimento. Un genere che viene buono per fare da colonna sonora ai videogiochi di skate o snowboard, oppure per far pogare gaudenti folle di teenagers bermudati in giro per il mondo. Ed è un peccato perché si finisce per perdere di vista la reale statura di dischi che perlopiù sono ottimi. Come questo ultimo dei FTP, che poco risolleva le sorti del movimento HC che sta di casa in California.
Autore: Andrea Raiola