Pruriti noise (il basso surriscaldato di Melly e Sitar), melodie ariose (Calla), chitarre declinate Cure (La fine del giorno), agiografie dei Verdena (Scisma), sventagliate shoegaze (Colonne d’errore) e l’ospitata di Costanza dei Be Forest in due brani (le citate Melly e La fine del giorno) fanno di “Conquiste” un disco dalla buona appetibilità, assai curato come d’abitudine per i prodotti La Tempesta, fin dall’artwork fumettistico opera di Elvira “Elzevira” Pagliuca.
Lo scheletro dei pezzi c’è tutto e in pratica, pur con cesellature e perfezionamenti, è rimasto lo stesso dagli esordi di “Sursum corda” ad oggi; come c’è una pelle candidamente pop capace di arrossire quando ben irrorata di sangue (Lenta conquista ingrana la marcia giusta con la sua ritmica serrata e la sua chitarra acidula).
Piuttosto mancano nervi tesi e robusti a far vibrare con maggior decisione canzoni che altrimenti guizzano e scompaiono troppo in fretta, e rughe e cicatrici che rendano più maturo e caratterizzato il volto eternamente adolescente dei Cosmetic.
Autore: Guido Gambacorta