Nella produzione musicale di Tom Brosseau c’è una forte coerenza artistica, in un percorso tuttavia certamente non statico, e soltanto apparentemente rassicurante e rivolto esclusivamente al passato, ma che piuttosto sembra guardare ad un’America di provincia, mite e pulita che – forse – non esiste più, per esempio quella degli anni 50, per recuperarne, magari, alcuni valori smarriti, operazione che più o meno intenzionalmente, in un mondo musicale così omologato, finisce per porsi addirittura come provocatoria.
Il folksinger del Nord Dakota giunge al dodicesimo album dopo essersi fatto conoscere ed apprezzare di recente anche in Europa con una serie di fortunate tournèe, ed in questi 9 episodi troviamo un folk molto tradizionale per due chitarre acustiche in alcuni casi sottilmente amplificate (in ‘You Can’t Stop‘ e ‘No Matter where I Roam‘) e voce, nello stile del Great American Songbook, con la partecipazione del produttore chitarrista Sean Watkins, e tanta voglia di raccontare storie, e sentimenti.
Episodio centrale ci sembra ‘On a Gravel Road‘, di un’eleganza dimessa e grande intensità, mentre il singolo scelto dal cantautore è ‘No Matter where I Roam’, brano in cui Brosseau spiega che ciò che tu sei te lo porti dietro dovunque vada, ed inoltre ciò che tu sei lo puoi ritrovare in qualche misura in ciascun altro, e così puoi ritrovare tracce di te, e di casa tua, nei posti più impensabili e nelle abitudini di vita di persone lontane.
Nell’intero lavoro si respira la maggior leggerezza del precedente Perfect Abandon (2015), mentre la forma molto classsica ci rimanda al capolavoro Grass Punks (2014), con i toni alla Woody Gouthrie della lirica ‘Nobody to Call my Own’, il bluegrass strumentale ‘Slow and Steady Wins the Race’ e la purezza, innocenza e nudità di ‘The Horses will not Ride, the Gospel Won’t Be Spoken’.
Manca un po’ di mordente, magari, poichè la produzione ha scelto di puntare su 7 ballate pure, uno strumentale ed un brano spoken comunque su arpeggio di chitarra (‘A Trip to Emerado‘), ma North Dakota Impressions è disco godibile, riuscito, sincero.
http://www.tombrosseau.com/
https://www.facebook.com/folktombrosseau/
autore: Fausto Turi