Secondo disco autoprodotto per i ravennati Doormen, questo Black Clouds ci presenta brani in lingua inglese che scavano nella romantica e severa materia wave in maniera molto efficace, con suggestioni intense e mostrando doti eccellenti e piuttosto varie in termini di creatività, perizia e passione, malgrado gli ultimi anni ci abbiano portato un’indigestione vera e propria di questi suoni sintonizzati sugli anni 80 e talvolta si parta prevenuti, al cospetto di questi suoni taglienti e carichi di riverbero.
La chitarra affilata di Luca Malatesta, la batteria di Nicola Monti ed il basso di Marco Luongo trasmettono la giusta enfasi e tensione drammatica senza ricorso ad elettronica e tastiere, ed ‘I’m in the Sunset‘ è un brano che non può lasciare indifferenti, sospeso tra Joy Division ed Echo & the Bunnymen completato dal valido stile vocale di Vincenzo Baruzzi, abbastanza simile a quello di Tom Smith degli Editors.
La wave dei Doormen è sovraesposta, irruente, e non disdegna suoni metallici, grunge, come ‘Strange Life‘, o il bel trittico iniziale formato dalla sontuosa ‘Bright Blue Star‘ che odora di U2 degli albori, ‘My Wrong World‘ tra Suede e Depeche Mode, e ‘Father’s Feelings‘, che ne accentuano il carattere disperato e sofferente ma al contempo fanno accelerare il battito cardiaco – e non è da meno più avanti ‘Silent Suicide’ – modernizzandone la veste, molto calata nel filone Interpol, Editors, mentre la produzione di Paolo Mauri (già al fianco di Afterhours, le Luci della centrale elettrica, Prozac+) insiste e sottolinea questo carattere, con la conclusiva ‘Snowny Day‘ dal grande spleen esistenzialista.
Ci troviamo dunque al cospetto di una band italiana dall’indubbia personalità e dal valore notevole che decide però di calare questa sua dote preziosa in un recinto di genere molto circoscritto, utilizzando un linguaggio dal quale però ci piacerebbe sapesse anche discostarsi, ogni tanto.
Bello anche il loro disco omonimo del 2001 – ascoltalo qui per una band che il 18, 19 e 20 Aprile 2014 ha in programma tre date live a Londra.
autore: Fausto Turi