C’è da immaginarsela Jan Smith in viaggio per gli Stati Uniti con lo sguardo appoggiato al finestrino a reggere l’idea delle distanze da superare, dalla natia Lousville nel Kentucky a San Francisco, passando per Seattle e New York, prima di fermarsi in Virginia e entrare nella comunità dei cantautori di Charlottesville. Per questa ragione, forse, questo esordio suona come la sintesi dei generi della musica bianca degli States: folk, country, americana. Tutto mediato da una sensibilità femminile pari a quella di Natalie Merchant o di Rosanne Cash e dal calore di un ensamble completamente acustico dove alle due chitarre si aggiungono contrabbasso, mandolino, armonie vocali e, più raramente, violino e pedal steel, insieme a una voce che preferisce le tonalità più basse. Un disco vibrante nel senso acustico del termine.
www.jansmithband.com
Autore: Massimiliano Zambetta