A gennaio torna nei negozi l’album dimenticato del 1980. Il “nuovo” capitolo discografico di Nicola Arigliano è prodotto da Nunflower, Rai Trade e Alfamusic ed è intitolato “L’altro Arigliano”, un doppio cd che recupera un album del 1980 di Nicola ampliandolo con nuove rivisitazioni delle canzoni originali e brani inediti.
È un Arigliano straordinariamente atipico, quello che questo disco riscopre e ripropone. Non tanto, o non soltanto, perché è di quasi trent’anni fa ma soprattutto perché è un Arigliano diverso da quello scanzonato, ironico, brillante che il pubblico ha imparato ad apprezzare nel corso di una carriera lunga più di cinquant’anni.
Nato quasi casualmente dalla collaborazione fra Arigliano e il giornalista e scrittore Claudio Bernieri, “L’altro Arigliano” contiene un brano, “La sacra famiglia”, che si rivela di una modernità e un’attualità davvero sorprendenti. Racconta l’arrivo a Milano di una coppia del Sud nella quale l’autore rivede la Madonna e San Giuseppe: nel giorno di Natale, non in una capanna di Betlemme ma nella sala d’aspetto della Stazione Centrale, nasce un bambino – un Gesù di quasi duemila anni dopo. Fa freddo a Milano, in quel dicembre: e la vita della famiglia, in una metropoli del Nord indifferente se non ostile, sarà una Via Crucis dura e tragica, segnata dalla morte di Giuseppe, caduto dal tetto di un cantiere edile, dalla povertà (la casa pignorata, Maria costretta a lavorare a ore lasciando solo il figlio), e infine dalla fuga di Gesù – non in Egitto, ma lungo un’autostrada d’asfalto. “Il brano” – sottolinea il curatore delle note del cd Franco Zanetti – “è una sorta di lettera di Natale sonora, una intensa preghiera laica; per ricordare – attraverso la voce di Nicola Arigliano, che qui trova toni aspri e drammatici, emozionanti e coinvolgenti – che per molti il periodo delle feste non sarà caldo e luminoso.”
Il brano è ascoltabile in anteprima sul portale Corriere.it
Autore: red.
www.myspace.com/nicolaarigliano