Undici canzoni sulle donne, sulla femminilità, sulle aspettative e sui moralismi che il senso comune incessantemente appiccica sulla pelle delle donne, undici canzoni scritte ed interpretate da Miriam Trapassi, con la partecipazione qua e là alla voce di diverse ospiti tutte femminili, e perché no: tanto di dedica alla mamma in bella evidenza, all’interno del libretto.
La cantautrice/pianista di Palermo, milanese d’adozione, al terzo disco scrive testi discreti, spesso parlando dell’amore, seppellendone ogni risvolto erotico e materiale sotto una montagna di fiori, che colorano simpaticamente copertina e booklet; più spesso però Miriam Trapassi racconta di stati d’animo sottilissimi, che probabilmente creano un solco invalicabile tra l’ascoltatore maschio e femmina: ed i primi restano tagliati fuori. Buona l’idea di caratterizzare, già nel titolo, ogni canzone con il nome di una diversa protagonista – Viola, Lucilla, Margherita, Marta… – però gli arrangiamenti musicali si appiattiscono totalmente su canoni radiofonici da classifica, e si tira, una boccata d’aria, in ‘Maja’ che è per solo voce e pianoforte. La versione di ‘Vai Valentina’, canzone di Ornella Vanoni dei primi 80, ci riconsegna una perlina andata dimenticata, e tra un accenno e l’altro di bossanova canta bene Miriam Trapassi, senza strafare, mantenendosi però sempre sul suo registro vocale base, e per questa ragione il disco trae beneficio da qualche ospitata al microfono, che porta un diversivo, come fa la bella Syria, che arricchisce ‘Sofia’ in duetto proprio con Miriam. Probabilmente destinata prima o poi a raggiungere un più vasto successo di pubblico – in questo album vi sono almeno un paio di canzoni che, adattate, avrebbero fatto bella figura al Festival di Sanremo: sicuramente ‘Luogo Comune’, sintesi tematica del disco –.
Miriam Trapassi crediamo non dovrebbe però accomodarsi su ciò che già sa fare, piuttosto tentare di estendere la sua voce, suonare incessantemente dal vivo, ascoltare i dischi di Aretha Franklin, scrivere anche d’altro: ora serve infatti un suo disco sul miserevole universo maschile: la rissa allo stadio, i film con le sparatorie, la gara di rutti…
Autore: Fausto Turi