Tre inglesi alla corte dell’egregio signore Marco Passarani. La corte in questione è la Nature Records e il succitato signore è il suo fondatore. Mat Cohen, James Dean (originale no?) e il creatore del progetto Joel Hartman invece compongono questo trio di Londra nato nel 1996, inizialmente più per proprio diletto che per altro.
Dopo numerosi tentativi con svariate labels sono capitati dalle nostre parti e riescono a mettere a segno un bel colpo. Cosa strana no?! Questi tre ragazzi da Londra sono approdati a Roma per avere successo, non starà mica cambiando il mondo?
Sicuramente le produzioni e le persone competenti di musica in Italia, bene o male, ci sono sempre state, anche se in determinati ambiti, i paesi nordici sono comunque favoriti da un fermento culturale e musicale legato solo in parte alle tradizioni…e poi sto parlando di un prodotto di ottima qualità che, personalmente, gradisco da ascolto in ascolto…
Tornando a noi, dopo il primo EP, “ Mepsinalium”, il gruppo perde Hartson, ma non la voglia di continuare. Esce questo “The Wave Machine”, suonato con guanti di velluto, mixato magistralmente e francamente difficile da etichettare. Trame solide, fitte ed emozionanti melodie “malinconichinquietanti” compongono le dodici tracce della versione CD, alcune di esse presentano cori e brevi parti cantate grazie alla complicità della vocalist Martha Tilson, cantante folk, altre tracks si sbeffeggiano dell’Hip hop e la R&B, mentre altre ancora, come “Duet”, sembrano composte per stimolare la fantasia dell’ascoltatore nel momento in cui dolci note arano la mente al relax. Un album a tratti soft e quieto ed a tratti da sparare a volume sostenuto per meglio apprezzare i suoni e gli effetti (i “pan”, ad esempio), e la professionalità di questo lavoro. Biglietto da visita firmato appunto da Passarani e Vatta, buona “raccomandazione” e promozione garantita. Buona fortuna J’s Pool….
Autore: Luigi Ferrara