Notturno, denso, penetrante, ma anche fisico, viscerale, tachicardico, il Dj-Kicks firmato da Rupert Parkes “Photek” è un flusso di coscienza che attanaglia le gambe: “M25FM” vede Photek in prima linea, schierato in assetto da guerra insieme a Pinch, e DJG dispensa spasmi incontrollabili (“Here come the dark”) e sbuffi rotondi (“Say something”), ma poi il vorticare di “In 2 minds” di Kromestar è tutto cerebrale, “Bare” di Dustmite & Kuru è battito atavico proiettato nel futuro e il tribalismo sulfureo di “Azymuth” subito in apertura (ancora Photek) si pone quale paradigmatico punto di fusione di queste tensioni contrapposte (mente e corpo, acidità oniriche e sudore da club-culture).
Dance-music cangiante, con vestigia drum’n’bass definitivamente ricoperte dalla schiumosa risacca dubstep fatta ribollire da Parxe & Grincheux in “The art of nothing pt. 1”, e con il prisma house di “No under but you” – l’israeliano Guy J con Miriam Vaga – che riverbera luccichii melodici sulla fitta trama poliritmica intessuta dai due Sepalcure in “Taking you back”. Photek, da par suo, mena fendenti salendo i gradini di “Levitation” e poi trattiene il respiro tuffandosi con Kuru tra i gorghi post-techno di una “Fountainhead” abissale.
Autore: Guido Gambacorta