Hanno segnato un momento fondamentale nella storia della musica indie. Ispirandosi alla famosa saga di Ian Fleming i Casino Royale dal 1987 riescono a proporre uno stile al passo con i tempi.
Non potevano mancare all’appello nel nostro appuntamento. I Casino Royale hanno suonato con svariati artisti e band internazionali dagli Special ai Clash. In questa longeva carriera diversi i momenti indimenticabili. I primi due album “Soul of Ska” e “Jungle Jubilee”. Suonati in levare con una sezione di fiati. Ancora oggi considerati repertorio della musica italiana
Gli anni ’90 rappresentano un’altra svolta fondamentale per la Band. Si canta in italiano. Le liriche sono particolarmente studiate e le sonorità un crossover di stili fra Rock, Raggae; Hip-Hop; Dub.
Il 1994 vede la realizzazione del lavoro “Sempre più vicini” con la produzione di Ben Young definito come un artigiano del suono di Bristol.
Nel 1995 il trasferimento a Londra dove iniziano a scrivere i brani per un album che segnerà il decennale alla carriera. L’album sarà “CRX” con una matrice melodica fatta da suoni ben definiti. Avranno modo di essere Band di supporto a diversi live fra cui i concerti in italiani degli U2.
Un periodo di assenza dal mercato alla realizzazione dell’etichetta Royality Records con il progetto Royalize. Sonorità elettroniche di matrice rock. Anche Giuliano Palma registrerà alcuni lavori prima di intraprendere la strada da solista e far sì che i Casino Royale prendano una lunga pausa.
Nel 2002 sono fra i primi a sperimentare ed a mettere su internet nel proprio sito le tracce di precedenti lavori. Lasciando libera interpretazione ai fans.
Si ritorna a suonare dal vivo nel 2004 con notevole riscontro dei Fans.
Appena pubblicato il loro nuovo album che vede la collaborazione di Howie B. “Reale” (V2 – 2006).
Chiedo a Pardo il regista con il quale avrebbe voluto collaborare. “Stanley Kubrik” e fra i contemporanei Jim Jarmusch.
Tra i tanti ricordi che hanno segnato questa strana fatta da successi. Quale ricordo hai impresso in modo indelebile?
L’incontro con Mina Mazzini. “Quando ci chiese di cantare un nostro pezzo. Era “Come due mondi”. Pensavo fosse un’Artista inavvicinabile ed invece così non fù. Si dimostro una persona molto disponibile. La qualità non ha confini temporali“.
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Autore: Patrizio Longo Extranet – in collaborazione con www.patriziolongo.com/extranet
www.casinoroyale.it – www.myspace.com/casinoroyale1