Il disco d’esordio di Supermarket, nome dietro cui opera il chitarrista romagnolo Alfredo Nuti Dal Portone, ci conduce attraverso 8 brani strumentali elettrici in languide atmosfere di tramonto di fine estate, ballabili, deliziosamente fuori moda, incise con arrangiamenti essenziali che ne esaltano la spontaneità. La natura strumentale del disco ed il genere lounge spesso caraibico romagnolo lo rendono un lavoro probabilmente destinato alla nicchia degli appassionati e dei più attenti, ma ingiustamente perché Portobello s’aggancia a sentimenti che tutti conosciamo: il languore decadente e poetico che la fine della festa ed il ritorno a casa – la copertina, o il brano ‘Tristi Tropici‘ – possono portare con sé.
‘Serenata per R.‘ è un picco sentimentale, felliniano del disco, ballad al chiaro di luna per corpi abbracciati in spiaggia in abito da sera procede morbida, cinematografica e chitarristica, mentre Messico e Romagna si incontrano in ‘Maciste‘, valzer mariachi che cristallizza un desiderio cardine di Supermarket, che è l’incontro tra diversi modi musicali di raffigurare gli stessi sentimenti, nelle lontane culture musicali.
Piacevoli il calypso di ‘Portobello’ ed il limbo di ‘Reverendo‘, arricchito dai fiati, mentre cala surreale ma perfettamente contestualizzato il rag time per solo chitarra classica di ‘Acquaria‘, ancora una volta a sottolineare il pastiche, il corto circuito, tra jazz afroamericano e caraibi.
Insomma: il disco di Supermarket frulla insieme una quantità di musica colta e di musica popolare, da ballo, restituendo un qualcosa non solo di omogeneo, ma di concettualmente nuovo, che ad esempio può avvicinare al jazz chi è prevenuto verso quelle sonorità. Al contempo però Portobello si allontana anche dagli ingredienti iniziali: potrebbe non piacere a chi ama la forma più pura del liscio, il jazz, la cumbia o il pianobar. ‘Spacca Testa Cric!‘ è un balkan jazz, e se fino a qui manca solo il tango, giunge puntuale nella deliziosa ‘Azazel‘, in cui ancora una volta sul finale s’intersecano passaggi tex-mex, manouche e liscio, e che inoltre ci ricorda lo stile di Sacri Cuori, Guano Padano e G.B. Husband and the Ungrateful Sons.
Disco strumentale dunque piuttosto interessante per un progetto musicale che può evolversi in tante direzioni, continuando sulla strada di inglobare la musica del Mondo, trasformandola.
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autore: Fausto Turi