Questo cantautore di Caramanico (Pe) esordisce con un disco realizzato grazie ad una campagna di crowdfunding. Costantini ha molte frecce al suo arco e le scaglia tutte: riesce a coniugare la tradizione cantautorale italiana con un rock che affonda le sue radici nel garage quanto nel hard rock passando per ballate elettroacustiche e svisate chitarristiche con impronta blues.
Se il tema portante del disco è quello della disperazione disincantata, Francesco Costantini riesce liberarsi e sollecitare chi ha predisposizione o atteggiamento mentale ad un sound poderoso e che non fa sconti a nessuno. La stessa title-track è costituita da un crescendo d’intensità con un’intrigante ambiguità fatta di momenti introspettivi e di altri di apertura all’esterno, brano che fa il paio con il rock disincantato di “Non mi appartiene”. Tuttavia, il cantautore abruzzese riesce abilmente anche a barcamenarsi tra ballate romantiche e nostalgiche come “Polvere e neve” o il rock elettroacustico di “Fragile alice”. I momenti più irruenti e dotati di un rock poderoso sono affidati alla liberatoria “Settembre”, dotata di ottime chitarre ed un sound incisivo e il buon pop-rock di “Ci venderanno l’aria“. Se “Onirica ossessione” è tagliente, grazie ad una ritmica bluesata, “Tutti giù per terra”, che chiude il disco, è una ballatina che lascia poche speranze, come questa crisi economica che non ci lascia.
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autore: Vittorio Lannutti