Chi ha seguito la rinascita del punk-rock durante gli anni ’90 avrà sicuramente amato una delle più grandi formazioni di quel decennio: gli Humpers. Ora Scott “Deluxe” Drake, cantante e leader del gruppo di Long Beach, riparte con la sua prima prova da solista: “World’s Strongest Man” (Dionysus rec.).
L’attacco è fulminante. Si intitola “The Bolivian Mind Blender” e sembra di rivedere gli Humpers in azione. Solo che in “World’s Strongest Man” Scott Drake vuole dimostrare di essere un rocker completo, mettendo in evidenza capacità di scrittura e un ventaglio di soluzioni sonore più ampio rispetto al suo recente passato. Così se la cifra stilistica che ha sempre accompagnato le mosse del Nostro, un punk-rock chitarristico dall’impatto dirompente, emerge con forza in diversi episodi (“The Girl with the Titanium Heart”, “I Made a Mistake”) sono molti i brani che colpiscono il bersaglio con un approccio completamente diverso. La notturna e jazzata “A Boat Name Mischief”, con tanto di sax a disegnare atmosfere fumose, per iniziare. O la splendida “Love Trouble”, un mid-tempo ipnotico che rappresenta la vetta espressiva dell’album. Ma anche l’oscura “The Curse of the Pantomime Horse”. E se una certa routine fa capolino nella seconda parte del disco, Mr. Deluxe chiude alla sua maniera, con due episodi convincenti: il rock’n’roll stravolto di “Buzzin’ at the Bughouse” e quello più diretto e incisivo di “A Really Good Time”.
Autore: Roberto Calabrò