Alla base della poetica sonora del fiorentino Fabio Balzano c’è la convinzione che il cantautorato sia la forma espressiva che più si confà allo spirito originale dei “raccounteurs”, di quegli occhi e di quelle parole che indagano, scavano, rimettono in sesto cuore ed immaginazione interpretando canzoni e colori multiformi. E questa verità si conferma nel suo disco ….Per dieci minestre, filo rosso con la grande scuola di penna italiana, a pennello con la formazione multistrato dei sogni come delle realtà lucide che ci abitano intorno.
Dieci tracce, una panoramica stilistica ad ampio raggio, brani che hanno la ferma volontà di uscire allo scoperto, di uscire definitivamente dall’underground con tutto il bagaglio errante delle proprie storie; suoni e mosse che accarezzano il Ciampi fumoso, Silvestri, un Capossela furtivo e un Conte fuori dalla “colonialità” delle sue rotte Sol le ali del mio angelo, tracce che hanno il sapore mediatico del “viaggio” inteso come mezzo di trasfigurazione tra spiriti e turbamenti retrò.
Roots Mediterranee, echi latineggianti Passo della scossa, swing, jazzly Esosa, sospiri klezmer Ti rubo i rossetti, un Gaber sornione O e Sveglio, portano in superficie un talento artistico di rispetto, fanno la prova del nove all’arte di questo equilibrista sonante che utilizza la classe per dare emozioni e vitalità alla noia imperante.
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autore: Max Sannella