Sarà un caso ma trovo il rock (e dintorni), declinato al femminile, molto più effervescente, oggigiorno, rispetto a quello portato avanti dai loro colleghi uomini. Non che questa differenza di sessi sia particolarmente indicativa, eppure potrebbe essere un fenomeno da approfondire.
Ad ogni modo, bando alle ciance e parliamo della protagonista di questa recensione: Beth Jeans Houghton. Cantautrice già in attività da qualche anno, la giovane inglese, sino ad ora, aveva pubblicato appena due ep che erano stati ben accolti dalla stampa del suo paese. Accasatasi presso la benemerita Mute, dopo svariati mesi di gestazione, in compagnia del produttore Ben Hillier (Depeche Mode, Elbow, Blur), finalmente arriva nelle rivendite, “Yours Truly, Cellophane Nose”, il suo primo lavoro sulla lunga distanza. Accompagnata dai The Hooves Of Destiny, l’artista originaria di Newcastle Upon Tyne evidenzia un talento musicale che ama spaziare a tutto tondo.
I vari rimandi, spesso presenti nel contesto di un unico brano, passano con nonchalance dal folk-rock ad orchestrazioni classicheggianti, dalla melodia tout court all’impiego di cori spiazzanti e così via, mantenendo desta l’attenzione dell’ascoltatore, in attesa della prossima ed imprevista mossa.
Sebbene manchi all’appello qualche pezzo “a facile presa”, l’insieme dell’album rimane godibile sotto molti punti di vista. A testimonianza che il debutto di Beth Jeans Houghton ha parecchie carte da giocarsi. Un discorso valido per il presente e, si spera, anche in chiave futura.
Autore: Luca M. Assante