Disco? Not disco?? …Meglio ancora Disco not disco!! O, per parafrasare il titolo di una celebre compilation della Zé Records, potremmo dire “Mutant disco”, perché di quello si parla, delle trasformazioni genetiche che interessarono la musica dance nei due lustri a cavallo degli anni Settanta e Ottanta per effetto di nuovi innesti electro o più spesso per le innumerevoli collisioni con umori ed afrori post-punk. Un calderone ritmico nel quale bolliva di tutto un po’ – soul sclerotico, reggae d’importazione, rock putrefatto, jazz in versione free – e nel quale hanno rimestato la loro virulenta creatività gruppi noti e meno noti, classici adesso riconosciuti o meteore impazzite autrici soltanto di un album o di una manciata di singoli….
E basta con le chiacchiere, iniziate a dimenarvi come ballerini spastici con il singolo “Launderette” di Vivien Goldman forgiato dai Public Image Limited, con il funk bianco degli Shrieback (il cantante Carl Marsh più l’ex Gang of Four Dave Allen al basso, più l’ex XTC Barry Andrews alle tastiere), con i Konk tambureggianti di “Your life” (gli !!! sono passati da qui…), con l’August Darnell remix dell’imprescindibile “Contort yourself” di James White & The Blacks, con la dub-wave dei Maximum Joy (band figlia del Pop Group), con l’ossessiva coltre sintetica dei Kazino (i Tarwater li conoscono i Kazino, vero?), con il party allestito dai Six Sed Red di “Beat’Em Right”, con la follia allo stato puro dei Les Laisons Dangereuses…
Musica ancora estremamente attuale. Musica carica di una sensualità sfacciata ed arrapante!
Autore: Guido Gambacorta