Disco di transizione per i Converge che con “Bloodmoon: I” virano verso il gothic metal. Tuttavia l’operazione non sembra riuscita in pieno poiché tra le undici canzoni in scaletta emergono molte incertezze. Di queste la principale è quella inerente i cambi di registro stilistico, dunque i passaggi dalle parti metal a quelle epiche. Resta, però, un lavoro apprezzabile e che merita ben più di un ascolto, almeno per gli appassionati del gruppo, quanto del genere. Se finora abbiamo sottolineato i punti di debolezza ora non possiamo trascurare quelli di forza che sono innanzitutto le buone collaborazioni tra cui Chelsea Wolfe e Steve Brodsky dei Cave In, che danno forza ai brani. La title-track parte lenta e tesa per poi crescere progressivamente e convogliare in un’epica neurosisiana mentre “Viscera of Men” parte con un metal-core tiratissimo per passare ad evocare una messa pagana inquietante, con la Wolfe ai cori e alla seconda voce. A far riemergere i fasti del passato ci pensano l’hc-doom/sludge contratto di “Tongues Playing Dead” e il metal-core circolare di “Lord of Liars”. Nel disco c’è spazio anche per la ballatona metal di “Crimson Stone” e per la lenta melodia di “Blood Down”.
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autore: Vittorio Lannutti