Ha decisamente giovato, a Tara Jane ONeil, evolvere finalmente il suo cantautorato post rock – di cui per quasi un decennio è stata timida ed esile reginetta indipendente – verso la componente folk peraltro da sempre presente, in secondo piano, nei precedenti cinque dischi solisti.
Oggi TJ rispetta di più la forma canzone tradizionale e propone canzoni più accessibili di un tempo: finalmente, dirà qualcuno! Beh, certamente non manca in questo nuovo episodio la consueta perizia nel creare linee, suoni e timbriche chitarristiche ben ricercate e dal sapore post rock – che brava chitarrista che è, TJ… – e nemmeno mancano qui le ipnotiche e dilatate alchimie con cui la brunetta dell’Oregon si distinse tanti anni fa già nei Rodan e nei Sonora Pine, ma il nocciolo di ‘In Circles’ è rappresentato da 6 canzoni acustiche vere, con tanto di carezzevoli strofe e ritornelli appiccicosi: immaginate Cat Power che finalmente scende a patti con le proprie nevrosi, Shannon Wright meno oscura, o Rosie Thomas meno rassicurante… così è la Tara Jane ONeil del 2006.
La cantautrice dagli occhi tristi, a dirla tutta, ha incassato persino qualche critica dopo la pubblicazione di questo disco. Qualcuno ha parlato di musica da salotto, buona da suonarla seduta nelle gallerie d’arte moderna – TJ è affermata pittrice che espone regolarmente i suoi quadri in USA, UE e Giappone – ad un pubblico snob e privo di sense of humour…
Ma ‘In Circles’ è disco pop maturo, compiuto ed equilibrato, perfettamante calato in un’America rurale, liberatasi finalmente dalla sua inaudita frenesia.
Il disco contiene 3 strumentali – suggestivo il lungo ‘This Beats’ in chiusura –, poi la manciata di gioielli folk acustici cui accennavo in precedenza – garantito che vi innamorerete del trittico ‘A Partridge Song’, ‘The Lander’ e ‘Sparrow’ –, e per finire una composizione post rock dilatata vecchia maniera in cui TJ canta e suona tutti gli strumenti: ‘The Looking Box’, che poteva stare benissimo su qualche suo precedente disco, come ‘In The Sun Lines’ del 2002.
Simpatica, per concludere, la scelta di collaborare, in studio, soprattutto con musiciste donne, e generosa invece l’attenzione che TJ concede, sul suo sito, ad amici e collaboratori: ci sono infatti link per ognuno.
Autore: Fausto Turi