Riuscire a superare in vendite Bjork, GusGus e Sigur Ros, ovvero i soli nomi probabilmente noti a livello mondiale della musica islandese? Fatto. Questo è il traguardo raggiunto ad oggi dal ventinovenne Ásgeir, il quale sarà forse meno conosciuto nel mondo degli altri due giganti icelandic, ma in patria vende più di loro.
Un traguardo peraltro ancora più considerevole visto che è stato raggiunto con tre soli dischi, ovvero il sorprendente esordio del 2012 In the Silence, il riuscito seguito Afterglow del 2017 e la conferma mondiale Bury the Moon dell’anno scorso, in piena pandemia. A celebrare questo traguardo, arriva sempre per etichetta One Little Indipendent Records, un EP di 4 inediti, The Sky is Painted Gray Today, lanciato dal primo singolo e video Sunday Drive, storia di un incidente piuttosto curioso (e per fortuna senza conseguenze) dell’autore a 7 anni durante una domenica in gita con la famiglia. Una canzone al solo piano e voce, minimalista come nello stile icelandic di questo autore, splendida nelle sue vibranti corde emozionali e intime.
Gli inediti sono stati registrati in realtà già dal 2019 a Hijlodriti, e poi ridefiniti per la pubblicazione mesi fa, e ancora una volta vedono la traduzione dei testi in inglese a cura di John Grant (anche egli peraltro di recente nuova uscita con un album da noi recensito, Boy from Michigan), una collaborazione, questa, fra due artisti di folk alternativo che ormai sembra definitiva, dopo l’avvio già dal primo disco delle traduzioni in inglese, che vide una seconda edizione dell’esordio dopo quella in lingua islandese dei primi mesi.
L’ep uscito il 3 settembre è una breve sequenza di brani altamente emotivi, arricchiti da accenni folk e chitarre evocative, funzionali al lasciare in realtà spazio da protagonista alla voce cristallina di Ásgeir, spesso in falsetto, suggestiva e preziosa come sempre.
Asgeir è stato anche di recente in mini-tour in Italia, con tre date dal 6 al 9 agosto nei festival Ypsigrock Festival, di Castelbuono (PA), al Sexto’Nplugged Festival, Sesto al Reghena (PN) e allo Spilla Festival di Ancora.
Con tour esauriti in tutto il mondo, dalla Sydney Opera House allo Shepard’s Bush Empire fino alla London Union Chapel, con successo di critica celebrato da riviste come NPR e The Line of Best Fit, Asgeir cavalca ormai la nuova generazione di talenti islandesi, da Olof Arnalds ai Of Monsters and Men agli Amiina.
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autore: Francesco Postiglione