Il terzo disco dei Gunash si avvale ancora una volta della collaborazione alle tastiere di Rami Jaffee (Foo Fighters), che in quest’occasione svolge anche la funzione di produttore artistico. I Gunash confermano la loro indole grunge che si sposa con il prog-metal in un disco che è un concept album registrato in quel di Los Angeles. Tuttavia, spesso, a dominare sono le ballate che siano declinate verso lo stoner (“Mirror”) o nel rock più classico (“The killing silence”) porta il trio a non esimersi da momenti in cui prevalgono pattern blues, come nell’elettroacustica hard-prog di “Gunash blues”; mentre con “Sicktown” si esprimono con in un hard rock puro e con chitarre scheggiate. Il brano più aperto, e nel quale il trio tende a coniugare le istanze prog con la ballata hard, è la title-track forte di cori evocativi e riff molto catchy.
Le grandi aspettative dei Gunah portano l’ascoltatore verso il sogno e territori inesplorati dalla mente umana.
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autore: Vittorio Lannutti