Il compositore e musicista portoghese Rodrigo Leão, fondatore e componente dei Madredeus fino al 1994, conferma in questo suo lavoro solista una sensibilità straordinaria, destreggiandosi tra raffinate musiche fado ed ambiziose composizioni orchestrali classiche, con una sottintesa vocazione cinematografica, e la partecipazione di illustri ospiti, che arricchiscono a seconda dei casi le canzoni e le partiture classiche orchestrali, capaci di lasciar trasparire una vasta gamma di emozioni, tra le quali rimpianto e nostalgia – sentimenti caratterizzanti l’arte popolare portoghese – sopratttutto.
Nei 17 brani qui contenuti, Leão s’avvale della Sinfonieta de Lisboa diretta da Vasco Pearce de Azevedo e composta da 20 elementi, cui si aggiungono i 7 elementi dei Cinema Ensemble e gli ospiti – tra i quali spicca il britannico Stewart A. Staples, cantante dei Tindersticks, nell’impeccabile ‘The Light Holds so many Colours’ – per un lavoro di grande valore, che ricorda di volta in volta Yann Tiersen, Ryuichi Sakamoto, Ennio Morricone, Maurice Ravel e Gotan Project, riuscendo a rinfrescare la tradizione portoghese senza tradirne minimamente i contenuti, aggiungendo un marchio d’autore che trasforma il fado talvolta in world music, talvolta in vera e propria musica classica.
‘Vida tão Estranha’, ‘Canciones Negras’ e ‘Segredos’ ci sembrano le vette dell’intero disco: tutt’e tre cantate dalla brava Ana Vieira, sono canzoni che poggiano su arie d’ archi cariche di nostalgia e rimpianto, in cui la fisarmonica, e la tastiera di Leão, guidano con discrezione e si esprimono al massimo del loro spessore.
Analogo sapore popolare ma colto, senza scadere nen tedio, lo hanno brani come ‘Sleepless Heart‘, ‘Estoril’ e ‘A Corda’, con la prima prossima agli indimenticabili Portishead e la seconda che tiene in conto la rivoluzione del Gotan Project, mentre negli strumentali il compositore portoghese dimostra forse ancor più il proprio valore, come in ‘1939’, ‘A Mãe’ e ‘Viagem a Goa’, dalle parti di Tiersen ed Einaudi.
Autore: Fausto Turi