A due passi da Neumarkt, nel pieno centro di Colonia e precisamente in Apostelnstrasse, si trova il Gloria, un grosso club dalle pareti rosse che data la struttura ricorda tantissimo il Duel:Beat di Napoli. Stasera in questa location, a trent’anni dagli esordi, si esibiscono i D.A.F. Deutsch-Amerikanische Freundschaft, band cult della Neue Deutsche Welle. La curiosità è tantissima soprattutto perché è raro vedere questo gruppo dal vivo e il pubblico, composto maggiormente da persone in età moderatamente avanzata, accorre numeroso. I concerti in Germania cominciano e finiscono presto quindi alle 22.30 circa, si affacciano, tra le tende di velluto rosso del palco, il muscoloso Robert Gorl e lo strampalato cantante Gabi Delgado-Lopez. Gorl si posiziona alla batteria ma prima inserisce un CD con le basi in un lettore che ha difficoltà ad azionare. Risolto questo imbarazzante problema “tecnico”, si comincia sul serio. La scaletta, rigidissima per via dell’Electronic Body Music e delle basi che scorrono forse troppo in fretta, non riscalda a pieno il pubblico che preferisce immergersi nelle infinite birre chiare.
La platea s’infiamma solo al quarto pezzo, “Der Mussolini”, il singolo più conosciuto e per molti fin troppo ambiguo; Lopez-Delgado (nella foto) sembra posseduto dal demonio, ha una strana espressione in volto, urla, cammina sul palco in un andirivieni forsennato, ora a destra ora a sinistra, in perfetto moto rettilineo uniforme. Di lì in poi l’eccitazione generale sarà crescente fino a che non parte dalle prime file un pogo sfrenato, violentissimo una volta arrivati al pezzo “Als War’s Das Letzte Mal”. Dei tanti album registrati dalla fine degli anni settanta tra la Virgin e la Mute, la maggior parte delle tracks è tratta da “Die Kleinen und die Bosen” e “Alles Ist Gut”, il disco più rappresentativo del duo, che stasera è promosso quasi in toto. Gorl ha un singolare modo di suonare la batteria: è fisico e meccanico e usa le bacchette come se fossero clave. A tratti sembra che i piatti e i tom non reggano le autorevoli percosse, tutto questo mentre Gabi si è in concreto denudato a causa di continue docce volontarie con intere bottiglie di acqua minerale da due litri. Comunque la serata, complice la band, è piuttosto strana, e anche tra la gente si aggira qualche stravagante personaggio. I D.A.F. si concedono almeno tre bis e Gorl è costretto ad alzarsi più volte dalla sua postazione per cambiare il compact disc inserito nel lettore e selezionare la traccia adatta! Non il modo più elegante e formale di condurre un concerto, anche se nel genere non è nuovo un set-up simile. Sembra, infine, giusta la conclusione con la scelta proprio del brano “Alles Ist Gut”, tradotto alla lettera “tutto è buono”…
Autore: Luigi Ferrara
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