Il secondo disco di Franc Cinelli, nato a Roma ma da molto tempo residente in Gran Bretagna, è per vari aspetti apprezzabile e contiene 10 brani di cantautorato folk rock semiacustico cantato in lingua inglese, in cui la buona voce del cantante, unita ad una strumentazione leggera e ad arrangiamenti sobri, produce un piacevole coinvolgimento che ricorda i lavori elettrici degli anni 70 di Bob Dylan e di Bruce Springsteen – suoi grandi idoli – o anche Chris Jagger Atcha! e i più giovani Ben Harper e Terje Nordgarden.
Un discreto lavoro, seppure privo di qualsiasi originalità e – crediamo – con poco mercato qui in Italia, e dobbiamo dire che ai brani più leggeri, come ‘Let it Begin’ o il piacevole singolo country folk ‘Fortune Teller Song’ preferiamo i pezzi lenti in cui Goodtimes Goodtimes mette in mostra la propria voce soul vellutata, da crooner bianco; e ci riferiamo ad esempio a ‘Magic Hour’, o ‘Love’.
Autore: Fausto Turi