Un brillante sound da anni zero inglesi questo del terzetto catanese dei The Supersonic Heroes, un sound da eroi che riporta in avanti una certa contemporaneità retroattiva “Strokesiana” che non ne vuol sapere di abdicare nonostante gli eventi di allora, ed ora questo trio – tra romanticismo, botte di testa e refrain canaglia – ne rimettono in moto le “avances” nell’official Matryoshka, un dodici piste che ha la sua forza artistica ed estetica nell’urgenza mai stereotipata delle band che si trovano a dire e suonare finalmente qualcosa che arriva per restare, e a quanto pare l’operazione riesce.
Chitarre, ritmi, energia e riflessioni, potenziali hits alla Artic Monkeys, lamine britpop e una bella voce languidamente alternative riempiono lo stereo e l’aria che si respira di genuinità e pedaliere pigiate, tracce che bruciano e accarezzano, praticamente un garage pop al vertice con padronanze stilistiche sguinzagliate, in libera uscita che, una volta raggiunto il centro del proprio obiettivo, esplodono e implodono dentro.
A random la ruffiana e dondolante Bratislava, lontani Blur I’m not a friend, bella la shakerata elettrica di On top e la dolciastra uggia che Sheila distribuisce tra un pensiero fitto e una domanda senza risposta, per farla breve un lavoro discografico che stra-piace, e una band che a questo punto è solo destinata a crescere, destinata a dilagare esponenzialmente!
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autore: Max Sannella