Anche per Steve Earle è giunto il momento di rendere omaggio al suo modello: Townes Van Zandt. Considerate, che tra le altre cose che il cantautore di Nashville ha chiamato suo figlio proprio Townes, e questo penso che sia sufficiente a spiegare la devozione che Earle ha per Van Zandt. Quest’ultimo è morto nel 1997, anno in cui Earle pubblicava il suo disco più rock: “El corazon”, nel quale rendeva omaggio al suo modello con la splendida “Ft. Worth Blues”. I due si sono conosciuti vent’anni prima della scomparsa del più vecchio, che è stato sicuramente anche un maestro per l’irrequieto ragazzo che nel 1977 era poco più che ventenne. Questo disco è uno dei picchi più alti della produzione di Earle, per come è curato ed arrangiato, oltre alla meticolosità dei brani, tutti significativi e dal grande valore cantautorale. Tutto il disco, ovviamente, si dipana tra alt country e splendidi ed intensi blues (“Brand new companion” su tutte). Tra i tanti musicisti coinvolti in questo prezioso progetto vi sono Tom Morello, l’ex chitarrista dei Rage Against The Machine, il figlio Justin Townes Earle e la compagna Allison Moorer. Di questo cd poi è stata pubblicata la versione deluxe, con un secondo dischetto nel quale 12 dei 15 brani presenti sul primo cd, sono in versione solo chitarra e voce, come li aveva incisi l’autore. “Townes” è uno di quei dischi che non possono mancare a chi si sente legato alle radici…di sinistra.
Autore: Vittorio Lannutti