Essere ad un concerto di questo tour chiaramente non è la stessa cosa che ascoltare questi due cd o vedere il dvd allegato, ma usufruendo di questi supporti si ha una chiara idea di cosa è stato il tour che è seguito alla pubblicazione delle Pete Seeger sessions. Con un gruppo più folto, sono ben diciassette sul palco. Springsteen , sulla soglia dei sessanta anni, ha dimostrato di avere un carisma, che non è secondo a nessuno tra i musicisti in circolazione e della sua età e soprattutto dopo la dipartita di Johnny Cash sembra l’unico in grado di riprendere la tradizione delle varie radici della sua terra e di renderle realmente folk, vale a dire popolari.
Popolari al punto di riesumare alcune perle degli esordi, come “Growin’up” “Blinded by the light” (il brano sicuramente più sconvolgente e coinvolgente) e stravolgerle. Ma lo stravolgimento è il compito che Sa pringsteen riesce meglio, tanto è vero che rende apprezzabili anche alcuni brani degli unici due dischi che ha fallito: “Human touch” e “Lucky town”, dalle quali ha ripreso “If i shall I fall behind” e “Long time togheter”. Il lavoro in questione è stato registrato nelle tre date che il Boss ha fatto nella capitale irlandese. Era questo sicuramente un gesto doveroso sia per un fatto personale, dato che il padre era irlandese, sia per un fatto professionale, dato le “Pete Seeger sessions” sono intrise di ritmi irlandesi. Ventitre il numero totale dei brani presenti, di cui quasi tutti quelli delle Pete Seeger sessions, oltre a tre tratti da “Nebraska”, vale a dire “Atlantic city”, “Open all night” e “Highway patrolman” e una da “The rising”: “Further on (up the road”)”, cui finalmente ha dato dignità e guarda caso è stata anche ripresa da Cash nell’ultimo degli American recordings. Tra folk, cajun, swing, gospel, blues Springsteen introduce nel calderone anche dei traditionals come “Where the saints go marchino on” e “This little light of mine”. Il live si conclude con l’inevitabile ed imprescindibile “We shall overcome”. Insomma se avete bisogno di musica semplice, ma profonda, popolare, ma non banale, che canti di lotte popolari e sociali con allegria ma anche con rabbia, questo è il disco che fa per voi.
Autore: Vittorio Lannutti