Tracey Thorn, la White Soul Singer, presenta il suo quinto album solista, Record, non solo con la sua voce calda e profonda, ma con un’attenzione sociale e politica in difesa delle donne. Tracey Thorn è sulle scene musicali ormai da più di 30 anni, con all’attivo 5 album da solista, 14 album nel duo Everything But The Girl e una proficua collaborazione con i Massive Attack.
Il disco, pubblicato dall’etichetta Merge Records, presenta 9 tracce molto brevi che passano dal synth-pop anni 80, che ricorda le sonorità degli Everything But The Girl, gruppo che l’ha resa celebre, all’electro-pop un po’ più banale, ma che dà leggerezza musicale a questioni decisamente complesse e importanti come la violenza sulle donne.
Senza andare a analizzare i testi dei brani che compongono l’album, è possibile già capire leggendo i titoli, in che tipo di viaggio si avventura l’ascoltatore: titoli composti da una sola parola, e nella maggior parte dei casi, una parola pregna di significati: Queen, Air, Sister, Go, Babies, Face, Regina, Aria, Sorella, Vai, Bambini, Faccia. Brani molto intimisti, a partire dal primo, Queen, che affrontano tematiche importanti, come la difficoltà delle donne di affrancarsi dai cliché sociali, la voglia di rivincita, l’impossibilità di essere capite dal mondo maschile, e mentre affronta questi temi, la musica scivola via come un balsamo, come se attraverso questa musica calda, morbida, ma a tratti anche spigolosa, che sembra incentivare tutte le donne a insistere, a non mollare, Tracey volesse lenire i malesseri dell’animo delle donne che sono costrette ogni giorno ad affrontare violenze, torti e ingiustizie.
Particolari e intense anche le collaborazioni di questo album, dove la Thorn canta due splendidi pezzi, Air e Sister, rispettivamente con Shura, cantante synth-pop inglese di 26 anni, e Corinne Bayley-Rae, cantautrice e chitarrista soul inglese di 39 anni, nota al pubblico per lo splendido brano Put my records on, duetti che rafforzano ancora di più il messaggio sociale che l’artista vuole mettere in primo piano. Nel brano Sister, con Corinne Bayley-Rae, le voci contrapposte delle due artiste creano un vero capolavoro, nonostante all’apparenza il pezzo risulti molto leggero, vagamente pop anni 80.
Sicuramente un album molto maturo, che merita di essere ascoltato più e più volte, dove la classe dell’artista, la sua voce profonda e leggera insieme, si uniscono alla miscellanea di generi che vi si possono trovare, dove i ritmi marcati e regolari, tipicamente synth-pop, di brani come Smoke creano un continuo con le ballad elettroniche come Go e Babies.
Particolarmente commovente e intimista la canzone Face, forse il vero gioiellino di questo album breve (dura solo 35 min) ma intenso. In ogni caso, un album che trasforma, in modo totalmente naturale, i problemi personali dell’artista in problemi universali, che tutte le donne, prima o dopo, sono costrette ad affrontare, dando però la giusta energia per risolverli.
http://www.traceythorn.com/
https://www.facebook.com/traceythorn4ever/
autrice: Monia Chimienti