Non è affatto abituale che membri di una grossa band nel darsi a un progetto collaterale inizino in punta di piedi piuttosto che inondare il mercato con arroganza.
Nel caso di Christian Wargo e Casey Wescott dei Fleet Foxes succede proprio questo: unitisi con i fratelli Ian e Peter Murray provenienti da The Christmas Cards, i Poor Moon hanno lanciato soltanto adesso un loro EP, nemmeno un album completo, eppure il progetto inizia quattro anni fa durante il tour estivo dei Fleet Foxes.
Dopo i primi show tenuti a Seattle in party privati, la band ha deciso di lanciare l’EP sotto etichetta Bella Union/Sub Pop, che non si sono fatte scappare l’occasione. Anche solo nella registrazione si percepisce il taglio intimista: i pezzi sono stati incisi o mixati in camere da letto, a casa Murray, e rivisti in parte agli studios Fastback di Seattle, vero epicentro di questo lavoro musicale.
Ed ecco così Illusion, una piccola chicca indie folk il cui sound ricorda volutamente quello dei Simon and Garfunkel, a cui tutte le canzoni si ispirano dichiaratamente.
La title track è subito una carta di presentazione del mini-disco: classica ballata folk voce e chitarra arpeggiata con echi e cori, a cui segue Anyplace, in cui compaiono batteria chitarre elettriche e complessivamente una maggiore strumentazione. Ma il sound resta decisamente sixties, come pure in People in her Mind, dove la chitarra elettrica svetta sovrana.
Once before è invece un blues interessante, che comincia con una chitarra sincopata, e poi si sviluppa con una cantata vagamente alla Dylan, accompagnata da batteria old-fashioned e da vocalizzi in falsetto. Widow conclude l’Ep così come era iniziato, con arpeggio di chitarra classica e cori vocali.
Nel complesso una prova di musica d’altri tempi, un esperimento di emulazione che in quanto tale può dirsi riuscito, appunto come emulazione, ma che può lasciare perplessi se ci si aspetta qualcosa di più da cotanti talenti, e se soprattutto ci si aspetta qualcosa di più che un tuffo negli anni ‘60.
Rispetto a tanto indie-folk attuale non sembra che i Poor Moon introducano quel tanto di novità da far parlare di rivisitazione del genere. Si tratta, al contrario, di un puro viaggio nel tempo, ricercato come tale non solo nella strumentazione ma persino negli effetti sonori e nei volumi delle voci.
E allora, visto che non è così lungo da stufare, apprezziamolo come tale e lasciamoci trasportare nel mondo delle varie Caty’s Song e Bridge over Troubled Water del passato, anche se solo per 20 minuti scarsi.
Un tuffo in un glorioso passato che certo non può far male: una innocente Illusione, appunto, come recita forse non a caso il titolo di questo singolare disco.
Autore: Francesco Postiglione