E poi ritornano personaggi come Hope Sandoval e la mente vaga, ripercorrendo luoghi dimenticati. Intima preghiera silenziosa Into The Trees, necessità di rendersi invisibili, di diventare trasparenti come la medusa in copertina che riflette un paesaggio invernale, che riecheggia solo sussurri e fruscii, drones e lente percussioni rituali, un organo. Nico è nascosta lì tra gli alberi, ascolta e sorride.
Non si interpreti però Until The Hunter come un album esoterico, è semmai un suo personale approccio alla tradizione ad animarlo. Tradizione come può manifestarsi in The Peasant in cui voce e chitarra slide richiamano le più classiche folksinger (ma anche gli ultimi Low o i Galaxie500 più bucolici), in Salt of the Sea la cui trama blues si delinea tra fumi ipnotici o in Wonderful Seed dall’antico arpeggio folk alla Devendra Banhart degli esordi.
E in Let Me Get There, primo singolo dall’album, c’è la presenza del talentuoso Kurt Vile che si gongola in un soul a due voci che ammette a suonare i migliori di oggi con quelli di ieri.
Terzo album dunque con il monicker The Warm Inventions, duo che vede Hope Sandoval con il suo sodale Colm O’Coisog nei Mazzy Star (ma anche ex My Bloody Valentine) , nomi di peso per musiche in via di estinzione.
http://www.hopesandoval.com/
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autore: A. Giulio Magliulo