Cantautrice astigiana classe 1984, Elisa Casile comincia a farsi strada artisticamente dal 2008, anno in cui partecipò a Sanremo Lab, fino a questo album d’esordio composto da 10 brani nel solco della canzone melodica italiana.
Dotata di una buona voce, Elisa si scrive testi e musiche, ed inserisce in conclusione anche una sua personale versione di ‘Canzone dell’Amore Perduto’ di Fabrizio De Andrè; il disco si apre con tre brani riusciti: ‘Orchidee’, molto poetica, rappresentativa dell’intero album, costruita su ritmiche per pianoforte basso e batteria, cui sul ritornello s’aggiunge il solito arrangiamento per archi tipico della melodia italiana, ma il brano funziona in ogni caso molto bene senza eccessi.
Seguono ‘Fuligine’, leggermente rock, in cui le chitarre sovrastano le tastiere, con un testo che maltratta certi uomini con un sarcasmo degno della più battagliera Carmen Consoli – come pure, più avanti, ‘Chiedi a Cupido’ – e la tormentata ‘Amare la Lentezza’, canzone di rinascita femminile, davvero molto ben fatta, contenente belle aperture orchestrali.
Orchidee è però un disco che non contiene particolari sorprese, musicalmente compatto ma troppo servile rispetto al buon canto della protagonista, che lascia intendere il proprio interesse per il pop rock italiano moderno (‘Colpiscimi’ omaggia Elisa, come altri brani, come dicevamo, citano Carmen Consoli) ma finisce invece per dare vocalmente il meglio di sè quando aderisce di più alla tradizione melodica nazionale, come in ‘Sento la Distanza’, confortevole, quasi lounge.
Autore: Fausto Turi