Sempre un buon passo più avanti su “what’s going on” nel circuito DJ/clubs, la !K7 può permettersi di sfornare volumi su volumi di DJ Kicks senza tema di cader vittima di un qualche effetto-inflazione. Anche perché i protagonisti, che a prima vista possono dir poco a un carneade, risultano quasi sempre titolari di una già buona fama nel citato ambito – quando non anche di precedenti esperienze di successo sotto altro moniker.
Prendiamo questi Chicken Lips (nome un bel po’ ironico se vi ci soffermate): non solo ricercati dai dancefloor di mezza Europa (nonché già avventuratisi oltreoceano), ma anche, per due terzi dei propri componenti (Andy Meecham e Dean Meredith, i due fondatori, a cui si è poi aggiunto DJ Steve “Fella” Katey), già noti, negli anni 90, come Bizarre Inc. (e stavolta il nome sembra dirmi qualcosa). Ora lasciamo perdere la bacheca di trofei dei tre e veniamo al sodo. Con cautela, però, perché DJ Kicks vuol dire – oltre a far rima – remix. La serie in questione ci dice molto sui gusti – e le influenze – dei protagonisti più che sul loro effettivo sound. Per questo nel caso in specie disponiamo, fortunatamente, di tre brani di loro pugno: dance, fortemente e maledettamente dance. Un po’ più precisi? Bè, sbirciando nella biografia, tutto sommato la definizione “disco-dub” non è poi così fuori luogo: se i bassi dei grooves fanno, già qui in casa, vibrare le budella prim’ancora che arti e bacino, figurarsi con l’amplificazione degna di un club. e fin qui ci siamo.
Altra musica invece per la parte “esterna” di quello che può pensarsi come il DJ-set definitivo dei tre londinesi. Altra musica e soprattutto molto ben assortita, nonché radicata nel retaggio del passato (roots reggae, freaky disco, exotic lounge, funky shit, synthrock – c’è finanche Nina Hagen remixata…) piuttosto che negli odierni moloch techno & house. Settanta minuti di ars remixatoria fluida e ondulatoria (complice anche il mixaggio tra i brani – requisito essenziale di tal serie), alternati tra inviti espliciti a ballare e frecce luminose in direzione bar e salottini, decisamente “corporali” anziché “cerebrali” (bandito ogni sottile contrappunto glitch). Abballàre, su!!
Autore: Bob Villani